La Nuova Sardegna

Nuoro

L'Asl non cura la sorella anoressica, denuncia alla polizia

Uno dei grandi manifesti di una campagna del fotografo Oliviero Toscani contro l'anoressia
Uno dei grandi manifesti di una campagna del fotografo Oliviero Toscani contro l'anoressia

Ottana, da oltre un mese lotta per la salute della sorella di 31 anni, malata di anoressia, ma non riesce a ottenere l'autorizzazione per la copertura delle spese di cura in un centro specialistico di Parma

25 febbraio 2016
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OTTANA. Da oltre un mese lotta per la salute della sorella di 31 anni, malata di anoressia, ma non è mai riuscito ad avere l'autorizzazione dalla Asl di Nuoro per la copertura delle spese di cura in un centro specialistico di Parma. Così Antonello Contini, 35 anni di Ottana, dopo l'ennesimo diniego ad essere ricevuto dai vertici della Asl, oggi 25 febbraio ha sporto denuncia alla Polizia.

«Mia sorella sta malissimo da quando viene curata in Sardegna - ha detto Contini all'uscita dall'azienda sanitaria - . In passato è stata curata spesso dal centro specializzato di Parma ed è migliorata fino quasi a guarire, ma ha avuto una ricaduta. I vari direttori sanitari ci hanno sempre rimborsato le spese, riconoscendo che la Sardegna non ha un centro specializzato per l'anoressia. Ora un dirigente della Asl mi ha risposto che questa azienda sanitaria la può curare benissimo e che se vuole andare a Parma lo faccia a sue spese».

La giovane viene curata in Sardegna da vari centri psichiatrici ma, a detta del fratello, senza benefici: «Qualche mese fa mia sorella in uno di questi centri ha tentato un gesto di autolesionismo ed è stata in coma - ha continuato Contini - ma non è stato il primo gesto di questo tipo. Le cure qui non stanno funzionando, mia sorella ha diritto alla salute anche perché la legge dice che quando una regione non ha un centro specializzato per curare una determinata patologia, deve andare fuori a spese della Regione di appartenenza. Non sono disposto a vedere morire mia sorella così, voglio andare fino in fondo per un diritto che ci spetta».

Nella tarda mattinata all'uomo è arrivata la convocazione del direttore sanitario Maria Carmela Dessì, che lo riceverà in giornata. Su questo caso è annunciata anche un'interrogazione in consiglio regionale.

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