La Nuova Sardegna

Nuoro

Registro tumori, il sindaco chiede all’Asl dati precisi

Macomer, Succu interviene in Consiglio sulle attività di tutela della salute Sollecitate informazioni anche a diversi altri enti ma non tutti hanno risposto

17 febbraio 2016
3 MINUTI DI LETTURA





MACOMER. Per capire le cause che determinano le malattie tumorali servono i dati completi e di dettaglio del Registro tumori. Lo ha detto in modo chiaro al Consiglio il sindaco, Antonio Succu, che ha introdotto il dibattito esponendo e commentando, ma anche spiegando tutti i dati e le informazioni ai quali il Comune di Macomer ha potuto accedere. Numeri che il sindaco ha esposto e confrontato, sottolineando però che non tutti gli enti ai quali ha fatto richiesta hanno risposto mettendo a disposizione informazioni utili al dibattito e per una corretta valutazione al momento di decidere e di fare delle scelte. Sullo stato della salute del territorio in rapporto ai dati sulle patologie tumorali pubblicati dal Registro tumori della Asl di Nuoro e sulle azioni a tutela della salute pubblica, legate anche al monitoraggio del ciclo delle emissioni e all’informazione necessaria per operare delle scelte corrette, il consiglio comunale si è soffermato a lungo. Tema parallelo era però l’inceneritore. Oggetto del dibattito sul tema delicato allo stato di salute delle popolazioni di Macomer e del Marghine era infatti la causa delle malattie tumorali rilevate nel periodo indagato dal Registro tumori della Asl e dallo studio epidemiologico sulle principali cause di morte. «Servono dati certi e chiari – ha detto il sindaco introducendo l’argomento –, che siano verificabili per correttezza e veridicità per fare chiarezza su tutto. La valutazione alla base di una scelta importante deve basarsi su certezze. Noi continueremo a chiedere le informazioni necessarie per avere poi certezze sulle quali basare le scelte».

Il sindaco non si è limitato a chiedere dati alla Asl ma ha scritto e chiesto informazioni anche ad altri enti, tra i quali l’Arpas, che ha informazioni sulle emissioni dell’inceneritore e sulle analisi circostanti, e l’Istituto zooprofilattico sperimentale, il quale, come è stato detto in Consiglio, aveva diffuso notizie circa un’analisi sul latte nel quale era stata rilevata la presenza di diossina. Non tutti hanno risposto e alcuni lo hanno fatto con dati incompleti. Nel dibattito sono intervenuti Rita Atzori, che ha rilanciato sulla possibilità di cercare soluzioni alternative all’incenerimento, Federico Castori il quale ha posto l’esigenza che ad analizzare le emissioni non sia solo la Tossilo che le produce, Giuseppe Ledda che ha rilanciato l’ipotesi di un referendum, Gian Franco Congiu, il quale ha spiegato che l’amministrazione «oggi dà conto alla città su ciò che è stato fatto», Riccardo Uda il quale ha spiegato che il problema è alla fine quello di contemperare interessi diversi, Rossana Ledda che ha ricordato l’impegno a considerare quella dell’incenerimento come una fase di transizione e Giuseppe Pirisi che sottolineato la necessità di superare l’incenerimento, ma anche di trovare la soluzione per smaltire la parte secca residua e non recuperabile. (t.g.t.)

Video

Raggiunto l'accordo per la Giunta, Alessandra Todde: «I nomi degli assessori subito dopo Pasqua»

Le nostre iniziative