La Nuova Sardegna

Nuoro

Tumore al seno, scoppia la polemica sulla “breast unit”

Tumore al seno, scoppia la polemica sulla “breast unit”

Il centro di San Francesco escluso per errore dalla Giunta Palermo (Asl): «Spero sia così, abbiamo le carte in regola»

04 febbraio 2016
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NUORO. Fuoco incrociato ieri tra la Giunta regionale e i consiglieri regionali del Nuorese. Martedì scorso, nel testo della riforma della rete ospedaliera presentata dalla Giunta regionale, nell’elenco delle breast unit (i centri per la cura del tumore al seno) mancava quella del San Francesco. La notizia ha mandato ieri su tutte le furie i consiglieri regionali, di destra e sinistra. Che hanno chiesto chiarimenti alla Regione. Poi la sorpresa. Nel pomeriggio di ieri la Giunta, con un comunicato stringato, ha ammesso che «per un mero errore materiale nella stesura del testo definitivo della riforma della rete ospedaliera sono state indicate solo le breast unit di Cagliari e Sassari e non anche quella di Nuoro che sarà inserita quanto prima nel documento che arriverà all’attenzione del Consiglio regionale».

«Speriamo che sia così – ha commentato il commissario della Asl 3 Mario Palermo– L’ospedale San Francesco è all’avanguardia: esiste già un centro di senologia che offre un servizio completo alle pazienti ed evita i pellegrinaggi della salute». Quello del San Francesco, infatti, è un centro d’eccellenza, multidisciplinare che riunisce in un’unica struttura sanitaria tutte le competenze necessarie per curare le donne: dallo screening alla radioterapia, alla chirurgia ricostruttiva fino all’assistenza psicologica. Un centro al quale manca solo la certificazione per operare come breast unit.Per questo i politici nuoresi ieri sono andati alla carica, temendo che la riforma sanitaria si traducesse nell’ennesimo scippo al territorio, a tutto vantaggio di Sassari e Cagliari. «Sarebbe l’ennesima batosta per il San Francesco, dopo il suo declassamento a ospedale di primo livello», ha protestato il senatore Roberto Capelli. D’accordo con lui anche i consiglieri Pietro Pittalis (FI) e Daniela Forma (Pd). «È un fatto di inaudita gravità – ha ribadito la Forma – L’assessore Arru aveva dato ampie rassicurazioni sul fatto che Nuoro avesse le carte in regola per l’istituzione di una breast unit». PietroPittalis (FI) ha rincarato la dose: «C’è un atteggiamento ostile nei confronti del Nuorese al quale risponderemo con un’opposizione energica, perché chi abbandona una porzione di territorio non merita di guidare la Regione Sardegna». E gli animi non si sono calmati neanche dopo l’ammissione da parte della Giunta di aver commesso un banale errore, vale a dire aver dimenticato di inserire nell’elenco delle breast unit quella di Nuoro. «Dicono che sia stato un refuso? La verità è un’altra – ha detto Cappelli – Per la Regione l’ospedale di Nuoro non aveva i numeri sufficienti per giustificare l’ istituzione di una breast unit, poi, dopo le proteste e le prese di posizione dei consiglieri nuoresi, l’assessore è stato costretto al dietro-front».

«Mi auguro che la giunta sia incorsa in una semplice dimenticanza – ha concluso Daniele Cocco (Sel)– L’assessore Luigi Arru aveva preso un impegno ufficiale con la città e gli impegni assunti non possono essere disattesi, soprattutto quando si parla della salute dei cittadini». (g.z.)

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