La Nuova Sardegna

Nuoro

La Croce verde compie 30 anni di attività

di Bernardo Asproni
La Croce verde compie 30 anni di attività

Orune, un servizio che assicura il primo soccorso ai cittadini. Sanna: «I giovani si facciano avanti»

23 gennaio 2016
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ORUNE. La Croce verde di Orune si avvia verso i 30 anni di attività nell’assicurare il primo soccorso d’urgenza col 118 e nell’assistenza a invalidi e ammalati per uno spostamento sicuro verso le strutture sanitarie della provincia e oltre. Un compito svolto dai volontari senza arrendersi alle difficoltà, coprendo il servizio 24 h in turni di 12 ore con almeno 3 operatori obbligatori per turno. Si è dotata di una sede. Sotto la guida del presidente Giuseppina Sanna, un direttivo attivo assolve ai non pochi e non semplici compiti. Un’idea della mole di lavoro: oltre 200 interventi l'anno nell'ambito del 118 e in quelli autonomi; superato esami di qualità e raggiunto livelli di professionalità, certificati; si è conquistata la fiducia delle Istituzioni operanti nel settore e, ciò più conta, dei cittadini. «Ora – sostiene Sanna – si propone di coinvolgere direttamente la popolazione attraverso corsi di formazione aperti a chi intenda acquisire conoscenza e competenza di base per interventi di soccorso immediato nei casi di urgente bisogno. Competenze spesso essenziali a salvare vite umane. L’idea è di chiamare associazioni e Comune affinché tramite loro si raggiunga larga parte della popolazione». Inoltre dare seguito al Decreto Regionale sulla Protezione Civile e diventare operanti negli ambiti a cui la Croce verde è chiamata a operare all’interno del paese e non solo. È stato distribuito il calendario dell’associazione allo scopo, anche tramite un volantino allegato, di informare i cittadini delle condizioni in cui si opera rimarcandone le debolezze dovute alla carenza di operatori. «Adesso si opera con un numero esiguo di soci, a turni ripetuti. La Croce Verde li ringrazia ripagandoli con un modico ristoro durante l’attività e, solo negli ultimi 3 anni, con un viaggio socializzante in località di interesse condiviso. Per il futuro abbiamo bisogno di una partecipazione allargata per garantire risposte adeguate alle esigenze di ordine sanitario della comunità». Poi un appello ai giovani, chiamati ad impegnarsi sapendo che saranno messi nelle migliori condizioni per operare, sicuri di ampliare competenze, anche professionali. «Nulla di difficile – sottolinea la presidente – verranno supportati da percorsi formativi e, soprattutto, troveranno amici per sostenerli». Un invito ai concittadini sensibili e disponibili a sostenere questo servizio di notevole impegno sociale «in questo paese che vede spegnersi iniziative associative e attività di supporto a una migliore qualità della vita. Non si chiedono impegni finanziari, la generosità degli orunesi e la convenzione con l’Asl sono sufficienti a continuare con dignità nei bisogni dell’associazione».

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