La Nuova Sardegna

Nuoro

Amministratori in allarme per gli aumenti a Tossilo

Amministratori in allarme per gli aumenti a Tossilo

La società dell’inceneritore ha ventilato un rincaro del 40 per cento sulle tariffe Per i Comuni del territorio sarebbe una mazzata che ricadrebbe sui cittadini

21 dicembre 2015
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MACOMER. La sola intenzione di voler aumentare le tariffe di smaltimento per far quadrare i conti di un bilancio che chiuderà in rosso ha allarmato tutti i comuni del bacino di conferimento, i cui amministratori lamentano da anni i costi pesanti sostenuti per smaltire i rifiuti nell’impianto di Tossilo. Costi che hanno fatto schizzare alla stelle le bollette Tari, cioè la tassa di nettezza urbana. Sindaci e amministratori si sono allarmati, ma anche ai cittadini probabilmente sono rizzati i capelli nell’apprendere che per far quadrare il bilancio, la Tossilo, società mista a partecipazione quasi totalmente pubblica (il Consorzio industriale in liquidazione di Macomer, quindi la Regione, è socio di maggioranza al 99%), ha proposto un aumento tariffario che puzza di mazzata. L’ipotesi, infatti, era quella di portare la tariffa a 270 euro più Iva al 10%, che i comuni non possono scaricare e finisce quindi interamente nelle bollette. Praticamente i comuni andrebbero a pagare lo smaltimento del rifiuto secco quasi 300 euro a tonnellata contro gli attuali 199 euro più Iva, con un aumento quasi del quaranta per cento sulla tariffa attuale.

Gli amministratori della Tossilo hanno ventilato questa ipotesi alla delegazione dei sindaci del Marghine nel corso di un incontro convocato per parlare dei problemi dell’impianto in vista dell’inizio dei lavori di revamping previsto a giugno. La delegazione, composta dal presidente dell’Unione dei comuni e sindaco di Macomer, Antonio Succu, e dai sindaci di Silanus (Luigi Morittu), Dualchi (Tonino Sedda) e Bolotana (Francesco Manconi) avrebbe invitato gli amministratori della Tossilo a cambiare discorso perché continuando sull’argomento si rischiava di scatenare una rivolta in tutti i paesi del bacino di conferimento. Il sindaco di Bolotana, che già ne sa qualcosa per il finimondo scatenato dalle bollette Tari, è stato il primo ad alzare gli scudi.

La Tossilo vuole aumentare le tariffe per riportare il bilancio 2015 in attivo. Il conto, infatti, dovrebbe chiudere in rosso con un passivo di 800 mila euro causato anche dai lavori che si sono resi necessari per mantenere in efficienza e in sicurezza le due vecchie linee di incenerimento vecchie e malfunzionanti. Ma la causa del passivo non è solo questa. Con la raccolta differenziata che cresce in tutti i comuni del bacino di conferimento, la quantità di rifiuto secco conferito a Tossilo è crollata. Meno rifiuti da bruciare significa meno entrate.

Il crollo del fatturato avrebbe contribuito al passivo nei bilanci della società. (t.g.t.)

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