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Omicidio di Lula, arrestati il fratello e la cognata della vittima

La stazione dei carabinieri di Lula
La stazione dei carabinieri di Lula

I carabinieri hanno portato in carcere i presunti autori dell'omicidio di Angelo Maria Piras, 40 anni, avvenuto il 25 gennaio scorso nelle campagne di Lula

02 novembre 2015
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BITTI. Sono finiti nel carcere nuorese di Badu ’e Carros con l’accusa di omicidio premeditato il fratello minore e la cognata di Angelo Maria Piras, l’allevatore di 40 anni, ucciso in agguato a colpi di fucile la mattina del 25 gennaio scorso a Lula (Nuoro).

Nico Francesco Piras, 34 anni, allevatore con qualche precedente, da tempo in pessimi rapporti con la vittima per dissidi di natura economica, e la moglie Alice Flore di 32 anni, sono stati arrestati stamane dai carabinieri della compagnia di Bitti, su disposizione del gip Claudio Cozzella, a conclusione delle indagini svolte con il Reparto operativo provinciale di Nuoro.

Stamane sono state eseguite anche 14 perquisizioni, fra Lula, Orune e Bitti, nei confronti persone collegate al presunto omicida, che hanno, però, dato esito negativo. L’arma del delitto, un fucile calibro 12, usato anche per il colpo di grazia sparato alla testa della vittima non è finora stato ritrovato.

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Alle perquisizioni di stamane hanno partecipato anche militari delle compagnie di Bitti e Siniscola, oltre a carabinieri del Ros e del Reparto Squadriglie di Nuoro. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti in 10 mesi di indagini coordinate dal procuratore di Nuoro Andrea Garau, i due fratelli non si parlavano da anni, se non per interposta persona a causa di disaccordi sulla spartizione di terreni di famiglia.

A sparare le fucilate mortali - alle ginocchia, al braccio e alla testa - sarebbe stato, secondo l’accusa, il fratello minore della vittima, con il concorso morale e materiale della moglie, in base a quanto emerso da intercettazioni ambientali e telefoniche. Il giorno prima dell’omicidio, però, i due Piras si erano incontrati ed erano venuti alle mani: il maggiore aveva anche ferito il più giovane alla testa con una pietra. La mattina dopo, attorno alle 7, Angelo Maria Piras, sposato e padre di due figli, è stato praticamente giustiziato nelle campagne di Lula, in località Ughele, non lontano da dove suo suocero stava mungendo il gregge: è stato lui attorno alle 8.30 del 25 gennaio a scoprire il cadavere del genero e a dare l’allarme.

Per gli inquirenti Nico Francesco avrebbe agito per vendicarsi, dopo aver pianificato l’omicidio. Le indagini si erano concentrate sul passato turbolento della vittima, uscita dal carcere il 30 agosto 2014 dopo un periodo di detenzione per detenzione di una pistola clandestina, che era stata scoperta nel suo ovile. Angelo Maria, all’età di 11 anni, aveva visto morire il padre in un agguato e il 26 gennaio 2003 era stato indagato per l’agguato contro un fuoristrada dei carabinieri a Lula: la camionetta era stata raggiunta da alcuni colpi d’arma da fuoco, sparati da tre giovani, durante un servizio di perlustrazione nelle strade del paese. Piras era stato assolto nel 2009 per non aver commesso il fatto.

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