La Nuova Sardegna

Nuoro

corte d’assise

Omicidio di “Cisco” Chessa, via al processo

Omicidio di “Cisco” Chessa, via al processo

Imputato un giovane di Sorgono, Sergio Taioli, trovato in possesso del fucile usato dal killer

15 ottobre 2015
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NUORO. Prenderà il via oggi il processo in Corte d'Assise a Nuoro per l’omicidio di Francesco “Cisco” Chessa avvenuto a Orune il 18 maggio del 2005. Imputato un giovane di Sorgono, Sergio Taioli con diversi precedenti penali. Il giovane difeso dagli avvocati Luigi Concas e Gianluigi Mastio, dovrà difendersi dalle pesanti accuse mosse nei suoi confronti dalla Procura di Nuoro. La famiglia dell'ucciso sarà parte civile con gli avvocati Michele Mannironi e Angela Nanni. L’imputato venne arrestato su ordinanza del gip di Oristano, per un attentato messo a segno in paese, nel corso del quale vennero esplose diverse fucilate contro un’abitazione. Durante i controlli successivi, i militari trovarono nelle campagne vicine un passamontagna e un fucile calibro 12. Sequestrati, i due reperti vennero inviati al Ris di Cagliari e dalle analisi emerse la presenza del Dna di Taioli. Inoltre nella sua abitazione vennero sequestrate munizioni compatibili con la stessa arma. Dalle indagini scaturì che quel calibro 12 era lo stesso usato in due momenti diversi: venne imbracciato dal killer che uccise “Cisco” Chessa e poco tempo dopo per mettere a segno l’attentato contro una casa di Sorgono. Quel fucile venne rubato i primi giorni di maggio di 10 anni fa, insieme ad altri sette, dall’abitazione di un custode delle scuole. Il 18 maggio di quello stesso anno venne usato per colpire a morte sull’uscio di casa, in via Dore, l'orunese che, in passato, era stato coinvolto nell’attentato all'avvocato Giannino Guiso, avvenuto a Nuoro il 5 dicembre del 1981. La sera del 18 maggio del 2005 “Cisco” Chessa, dopo aver parcheggiato la sua Fiat Punto scende dall'auto e percorre i metri che lo separano dall'ingresso della sua casa. Sono le 22.30, i killer attendono nascosti nel buio. La prima fucilata parte appena “Cisco” parcheggia l’auto. L'uomo tenta una fuga disperata, cerca invano di raggiungere il portone. Ma proprio in quel momento viene raggiunto dai colpi. Le fucilate lo colpiscono alla schiena, in successione. L'omicidio viene inquadrato subito come un delitto di faida ma le indagini sembra non portare a nulla. Ma nell’aprile del 2008 il colpo di scena: i carabinieri della compagnia di Tonara, arrestano un disoccupato di Tonara e Sergio Taioli, 23 anni, disoccupato di Sorgono. Tra i reati che gli vengono contestati anche l’illecita detenzione di un fucile calibro 12 che risultò essere l’arma usata dal killer che uccise Chessa. Taioli viene così iscritto nel registro degli indagati con l'accusa di essere l’assassino dell’orunese. A suo carico, poi, si aggiunge una intercettazione ambientale a Badu 'e Carros, nel corso della quale il giovane parlando con i suoi familiari fece riferimento a quel delitto.

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