La Nuova Sardegna

Nuoro

il processo

Brigadiere ucciso, via all’appello

Brigadiere ucciso, via all’appello

In primo grado condanna a 4 anni. Hanno ricorso Procura e difesa

16 settembre 2015
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NUORO. Entrerà nel vivo il prossimo 13 novembre, davanti alla corte d’assise d’appello di Sassari, il processo per la morte del brigadiere dei carabinieri Paolo Corbeddu, falciato da un’auto e ucciso il 21 agosto del 2012 a un posto di blocco vicino a Orune dall’auto guidata dal giovane del paese, Pietro Baragliu, che stava tornando in paese dopo aver riaccompagnato la fidanzatina a Bitti.

Il conducente dell’auto, difeso dagli avvocati Gianni Sannio e Pasquale Ramazzotti, in primo grado, era stato condannato a quattro anni: ben dodici in meno di quelli che aveva chiesto la Procura, per la quale Baragliu, quella tragica notte, si era macchiato del reato di “omicidio colposo con dolo eventuale”, ovvero Baragliu aveva premuto il piede sull’acceleratore mettendo in conto che così facendo avrebbe potuto anche provocare la morte. Il gup Claudio Cozzella era stato invece di diverso parere: aveva riqualificato il reato in “morte come conseguenza di un altro delitto”.

Per il giudice, insomma, Baragliu alla vista del posto di blocco aveva solo cercato di evitarne il controllo perché non aveva la patente e aveva sottratto la Bmw all'ignara sorella. (v.g.)

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