La Nuova Sardegna

Nuoro

l’assemblea civica

Il consiglio comunale a Pigliaru: «Impugni la “buona scuola”»

di Francesco Pirisi
 Il consiglio comunale a Pigliaru: «Impugni la “buona scuola”»

NUORO. Il consiglio comunale chiede al presidente della giunta regionale Pigliaru che impugni la legge sulla “buona scuola” per illegittimità costituzionale. Una posizione su cui ieri si sono...

11 settembre 2015
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NUORO. Il consiglio comunale chiede al presidente della giunta regionale Pigliaru che impugni la legge sulla “buona scuola” per illegittimità costituzionale. Una posizione su cui ieri si sono ritrovati la maggioranza civica guidata da Andrea Soddu e le componenti di opposizione, sia di destra che di sinistra. L’atto formale dovrebbe arrivare nei prossimi giorni, con un ordine del giorno unitario. Scelta da fare in anticipo rispetto al 16 settembre, quando scadono i 60 giorni per il ricorso. La discussione davanti a un gruppo di docenti è stata aperta dopo la mozione del consigliere di Cinque Stelle, Tore Lai, che ha preso spunto dalle ultime reazioni alla legge. Prima di tutto per la conseguenza di costringere alcuni docenti sardi a dover partire alla volta della Penisola per assicurarsi la cattedra. «La Regione deve far valere le prerogative statutarie che gli danno la possibilità di emanare norme di integrazione e attuazione nel campo dell’istruzione». Dal banco a fianco, gli attacchi di Peppe Montesu (Nuova Nuoro), che si è scagliato contro il governatore: «Non propone ricorso per non andare contro Renzi. Il suo è un atteggiamento pilatesco». Di «errore da parte di Pigliaru» parla anche Pier Luigi Saiu (Uniti per Nuoro). Mentre il governatore ritorna a essere un novello Pilato nelle parole del compagno di partito nel Pd, Leonardo Moro. Nel suo intervento la richiesta della seduta straordinaria, condivisa dal suo successore, Sebastian Cocco. L’assemblea ha un momento di accaloramento e di scontro quando si parla d’impiantistica sportiva. Proprio Moro, vecchio titolare della delega, interviene per scongiurare l’amministrazione affinché non perda il finanziamento di sei milioni (prima erano nove) per la costruzione del palazzetto dello sport a “Sa Tanca ‘e s’ena”, sulla provinciale per Mamoiada. Il contrasto nasce da una visione diversa sulle scelte passate, dove per l’amministrazione in carica avrebbe dovuto avere la priorità il completamento degli impianti presenti. Problema riemerso in questo periodo dopo la vicenda della Nuorese che domenica ha esordito nel campionato di “D” a porte chiuse, per i lavori al “Frogheri”. E, ancora, per il limite ad appena 200 spettatori nella palestra di via Lazio durante l’incontro di basket tra i campioni d’Italia della Dinamo Sassari e l’Aek Atene. Moro si è difeso con la strategia dell’attacco: «Se la Dinamo ha potuto giocare ieri a Nuoro è solo perché un anno fa sono stati realizzati il parquet e i nuovi impianti elettrici». Sulla salvaguardia dei finanziamenti ha garantito il sindaco Soddu. Tra questi, quello per la pedemontana di Monte Jaca, di cui ieri è stato approvato il progetto definitivo. E per il campus universitario, confermato dal sindaco nel mulino Gallisai e non più nell’artiglieria.

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