Accusati di furti in campagna chiedono di poter lavorare
NUORO. Qualche giorno fa, erano stati arrestati nel corso di un’operazione congiunta della polizia e dei carabinieri, con l’accusa di aver commesso alcuni furti, e di aver tentato di metterne a segno...
NUORO. Qualche giorno fa, erano stati arrestati nel corso di un’operazione congiunta della polizia e dei carabinieri, con l’accusa di aver commesso alcuni furti, e di aver tentato di metterne a segno alcuni altri. Emanuele Sestu e Pietro Sanna, due giovani orunesi, erano stati dunque fermati all’altezza di Monte Pitzinnu, e al termine dell’udienza di convalida, il giudice del tribunale di Nuoro aveva convalidato gli arresti e aveva sottoposto i due all’obbligo di dimora nel comune di Orune. Secondo quanto ricostruito dalle forze dell’ordine, i due avevano rubato diversi pecore e attrezzatura agricola in diverse aziende baroniesi. Una parte della refurtiva era stata ritrovata nel corso di alcune perquisizioni.
Ieri mattina, in tribunale a Nuoro, si è tenuto il processo per direttissima. I legali dei due imputati, l’avvocato Francesco Pala per Sestu, e l’avvocato Giancarmelo Serra per Sanna, al giudice Tommaso Bellei hanno chiesto che i loro assistiti venissero ammessi all’istituto della “messa alla prova”. In sostanza dovrebbero scontare la loro pena lavorando. Su questa richiesta, il giudice si pronuncerà a settembre, alla ripresa delle udienze dopo la pausa estiva. (v.g.)