La Nuova Sardegna

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Spari a un’auto per vendetta, nuova udienza

NUORO. È stata una udienza ricca di testimoni, quella che si è tenuta ieri pomeriggio, in tribunale a Nuoro, per il processo che vede l’orunese Luigi Zori, a giudizio con l’accusa di aver tentato di...

24 giugno 2015
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NUORO. È stata una udienza ricca di testimoni, quella che si è tenuta ieri pomeriggio, in tribunale a Nuoro, per il processo che vede l’orunese Luigi Zori, a giudizio con l’accusa di aver tentato di uccidere il compaesano Antonio Francesco Sestu. Sestu, allevatore di 52 anni, ai primi di giugno del 2013, era scampato a una pioggia di proiettili che lo aveva raggiunto mentre percorreva corso Repubblica, nel cuore di Orune. Erano quasi le 20.30 ma chi era pronto a sparare non aveva paura di essere visto. Né Sestu, né i suoi due passeggeri, erano rimasti feriti, ma i colpi rimasti impressi sulla carrozzeria della Opel la dicevano lunga sulle intenzioni dello sparatore. Sin dall’inizio, le indagini dei carabinieri si erano concentrate sugli odi nati da una tragica vicenda di Orune: il duplice omicidio Zori-Coccone. Per quel duplice omicidio, infatti, era finito tra le sbarre Alessandro Sestu, un giovane di Orune figlio proprio di quell’Antonio Sestu che nel giugno del 2013 venne raggiunto da diversi spari. Secondo i carabinieri e gli elementi che avevano raccolto, dunque, a esplodere quei colpi due anni fa era stato Luigi Zori, il fratello di Amerigo Zori che era stato ucciso dal figlio di Antonio Sestu. (v.g.)

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