La Nuova Sardegna

Nuoro

Monte Pizzinnu, la cava diventerà un parco pubblico

di Nino Muggianu
Monte Pizzinnu, la cava diventerà un parco pubblico

L’opera sarà realizzata grazie a un finanziamento regionale Sarà ricostituita la vegetazione originale con essenze locali

17 giugno 2015
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LOCULI. La storica cava di monte Pizzinnu sarà recuperata dal punto di vista ambientale e restituita alla comunità come un sito da visitare. Per realizzare l’opera il Comune ha pubblicato un bando di gara i cui termini scadono il 30 giugno. Circa 92 mila euro la somma a disposizione per eseguire i lavori necessari a curare la ferita ai piedi di monte Pizzinnu, visibile dalla strada 131. Già pronto il progetto reso possibile grazie ad un finanziamento del Fondo di recupero ambientale della Regione che ha assegnato al comune di Loculi un contributo di 130 mila euro. «L’intervento – ha detto l’architetto Francesca Chessa che ha redatto il progetto – è finalizzato alla modifica della situazione di degrado territoriale derivante dall’abbandono del sito interessato da lavori estrattivi che rappresenta una fonte di pericolo in relazione all’instaurarsi di fenomeni franosi dovuti alla eventuale instabilità dei fronti di escavazione o delle discariche». Il progetto prevede la bonifica ambientale dell’area attraverso l’applicazione di tecniche di ingegneria naturalistica. Intanto, è prevista la bonifica del sito dalla presenza di lastre in cemento con la rimozione di manufatti e il trasporto ad un impianto autorizzato allo smaltimento. Verranno creati canali di scolo delle acque piovane per evitare il processo erosivo. Inoltre sarà effettuato il rivestimento della scarpata con una stuoia in cocco. È prevista l’installazione di piante e arbusti per ricostituire la vegetazione primaria con essenze locali e la potatura dei cespugli di lentischio per consentire la visita della cava. Nel progetto è previsto anche il restauro conservativo del frantoio con il consolidamento delle murature, la pulizia e il trattamento antirugine e la verniciatura dei bocchettoni di scarico degli inerti, così come il restauro conservativo del deposito che prevede il rifacimento del tetto con una struttura in legno. Ci saranno due pannelli informativi in grado di fornire ai visitatori del sito tutte le informazioni necessarie per conoscere il valore identitario della cava. «Il sito – conclude l’architetto Chessa – sarà trasformato in area parco con alcune passeggiate sul fronte della cava in modo da ammirare così il paesaggio che si estende verso il Monte Albo».

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