La Nuova Sardegna

Nuoro

Pesca, l’obiettivo anti-crisi è conquistare i turisti

di Sergio Secci

La Caletta tra le protagoniste di un progetto che coinvolge pure Toscana e Liguria Il sindaco Celentano: «Il nostro territorio diventerà riferimento per gli operatori»

03 maggio 2015
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SINISCOLA. Gli operatori del Gac Sardegna Orientale puntano molto sul futuro della Cooperazione Territoriale Europea e hanno accolto con entusiasmo l’invito che Federpesca e camera di commercio di Livorno hanno loro rivolto per partecipare ad un incontro. Tema dominante la condivisione di strategie e le opportunità di finanziamento che interesseranno il Mediterraneo e l’alto Tirreno.

Nella nuova organizzazione dei piani operativi marittimi, le collaborazioni transfrontaliere rappresentano un aspetto imprescindibile. Soggetti attivi che predisporranno azioni strategiche, con specifico riferimento agli ambiti dell’attività del Gac, saranno oltre a alla Sardegna, alcune province di Toscana e Liguria, Corsica e altre due regioni francesi. Livorno si candida ad essere capofila di questo coordinamento e la presenza dei Gac sarà importante perché chiamati ad usufruire dei fondi strutturali della pesca, inseriti nella programmazione del fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca.

A rappresentare il Gac della Sardegna orientale a Livorno, c’era il direttore Davide Cao con Gianna Saba, responsabile della Pescatour e Renato Murgia, presidente degli armatori motopescherecci sardi. Un opportunità che vede in prima fila anche la marineria della Caletta, che con oltre 100 addetti e 30 pescherecci, è la più numerosa della costa orientale.

«La piccola pesca continua ad essere in grave crisi per cui occorrono progetti di rilancio – dice il sindaco di Siniscola, Rocco Celentano – Nell’ambito di tali attività con l’attuazione della strategia di sviluppo locale, inerente un nuova offerta di servizi turistici legati alla fruizione dell’ambiente e delle risorse naturali si possono creare nuove opportunità occupazionali e di incremento di reddito per gli operatori della pesca. Le imprese sono al limite della sostenibilità economica e per questo, sia l’Unione Europea sia il Ministero, sostengono e promuovono azioni destinate a fornire al comparto alternative occupazionali, individuando nella pescaturismo e nell’ittiturismo quelle attività di diversificazione che si configurano fra le più innovative ed ecosostenibili in grado di fornire un' integrazione del reddito. Ciò che ancora frena lo sviluppo di queste attività a livello locale è la mancanza di conoscenza da parte degli operatori delle opportunità di integrazione del reddito offerte e, soprattutto, la mancanza di una legge europea che possa offrire a tutti i Paesi interessati, le medesime opportunità di crescita e di sviluppo economico presenti in Italia. Il nostro territorio può fungere da punto di riferimento per gli operatori del settore».

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