La Nuova Sardegna

Nuoro

Dorgali, è morta la centenaria Madre Placida

Madre Placida Maria Silvestri
Madre Placida Maria Silvestri

Fondò il monastero di clausura nel rione Santa Lucia, un anno fa il centesimo compleanno alla presenza dei vescovi Mosè Marcia, Pietro Meloni, Mauro Maria Morfino e la speciale benedizione di Papa Francesco

03 maggio 2015
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DORGALI. «Le monache del monastero “Mater Unitatis”, la parrocchia Santa Caterina d’Alessandria e i familiari, grati al Signore per il grande dono della sua vita donata a Dio e alla chiesa e per il mirabile esempio di preghiera, ascolto e accoglienza annunciano il ritorno alla casa del Padre di Madre Placida Maria Silvestri di anni 101».

Con questo annuncio apparso sulla pagina Facebook della parrocchia di Santa Caterina D’Alessandria di Dorgali, giovedì è stata divulgata la notizia della morte della suora trappista del monastero delle Benedettine “Mater Unitatis” di Dorgali.

Il funerale è stato celebrato venerdì nella chiesa di Santa Lucia dove lo scorso anno, con grande partecipazione della cittadinanza e non solo, erano stati festeggiati i suoi cento anni di vita. Entrata in monastero all’età di 17 anni, da 83 era al servizio della chiesa dell’unità dei cristiani. A spegnere le candeline, oltre ai tantissimi dorgalesi, c’erano i vescovi Mosè Marcia, Pietro Meloni e Mauro Maria Morfino, i sacerdoti di Dorgali e della diocesi di Nuoro, le autorità civili e militari. E il sindaco Angelo Carta, che le aveva consegnato una pergamena con la quale il consiglio comunale le aveva conferito la cittadinanza onoraria.

Per l’occasione anche Papa Francesco, tramite il suo segretario, aveva inviato a suor Palcida oltre che gli auguri una speciale benedizione.

Nata a Roma il 27 gennaio del 1914 si era diplomata al liceo artistico. Era appassionata di sport, prediligeva le gincane in bici tra il colonnato di San Pietro. Avrebbe voluto seguire l’altra passione, quella cinematografica, ma la voce di Dio fu più convincente. Alla chiamata rispose entrando in convento a 17 anni in un monastero Benedettino in Umbria. Per caso, le passò tra le mani una stampa con l’immagine e la storia di suor Maria Gabriella Sagheddu, da poco morta nel monastero di Viterbo. Alcuni anni dopo, incontrò madre Giovanna Dore. Insieme arrivarono a Dorgali per fondare il monastero di clausura, nel rione di Santa Lucia.

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