La Nuova Sardegna

Nuoro

Cenone low cost, ma sempre cenone

di Francesco Pirisi
Cenone low cost, ma sempre cenone

Quasi tutti esauriti i posti nei ristoranti della città e nei paesi dell’hinterland: tra carne e pesce vince sempre la tradizione

31 dicembre 2014
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NUORO. La crisi morde ma non frena il Capodanno fuori casa dei nuoresi del capoluogo e del circondario. I ristoranti hanno fatto il pieno di prenotazioni e l’unica isola infelice sembra debba essere il monte Ortobene, che della città è il simbolo turistico. Colpa delle temperature annunciate in picchiata «ma anche dell’assenza di attrattive», a sentire Piero Delogu, che continua la sfida nel settore della ristorazione di qualità avviata negli anni ’50 dai fratelli Sacchi. In città fra trattorie e pizzerie l’asticella dell’ottimismo è in una posizione più che buona. In tanti hanno prenotato con anticipo un posto in ristorante: gruppi di amici e tante famiglie. C’è anche una compagnia di 60 persone che ha spostato lo spuntino dalla casa di campagna alla norcineria di via Angioi, che questa sera farà sedere a tavola un centinaio di ospiti. Il menù? «Questa volta solo piatti della tradizione. Niente pesce, che fa salire il prezzo della cena. Ci siamo sbilanciati in occasione del Natale e con i tempi che corrono non si può replicare», spiega Maria Giovanna Ruggiu. Il prezzo è di 65 euro, dai “culurjones” al dolce, senza limiti di cibo e buon vino locale. Pochi metri più in su, al “Monti blu” di piazza Satta, i titolari Battistino ed Egidia Menneas annunciano l’esatto contrario: «Solo piatti di mare, perché questa è la richiesta. Ma la scelta è per gran parte la stessa anche durante l’anno». Tra le portate, la millefoglie con melanzane e tonno rosso, con l’aggiunta della rucola di Marreri e le scaglie di pecorino della colonia penale di Mamone. Si va oltre Tirreno e al di là degli oceani nella proposta di Silverio e Francesco Nanu del ristorante “il Rifugio”. La cucina sarà italo-giapponese. Silverio, titolare e chef di lunga carriera, presenta le specialità: l’orientale zuppa di riso unita alla sardissima pasta “filindeu”, con un intreccio sottilissimo che a Nuoro è appannaggio esclusivo di una famiglia di artigiane della vecchia ristorazione. In tavola una settantina di clienti, per lo più abituali, che spenderanno volentieri gli 80 euro di listino. Per lo stesso costo Graziano Tolu del “Portico” proporrà piatti misti terra-mare, con antipasti a volontà e senza far mancare arrosti e verdure locali. «Di questi tempi un prezzo che potrebbe apparire come uno schiaffo per famiglie sempre più in difficoltà, ma in cambio offriamo una cena da ricordare, con tante squisitezze». Franco Fenu al «Ciusa» conferma l’abbinamento pesce e carne, sempre, conditi con vermentino e cannonau, per arrivare al panettone e al calice dello spumante per il brindisi di mezzanotte. Tra i piatti i “culurjones” con ragù di coniglio. Il tutto anche lì si salda con 80 euro. Attesi in 50, per lo più clienti abituali del locale della Solitudine.

Conferma l’opzione per i piatti della tradizione Piero Delogu, sull’Ortobene: cenone, veglione e consumazione al bar a volontà, per 65 euro. Mentre non conferma quelle che erano le attese di qualche giorno fa: «Le prenotazioni erano tante, poi però ci sono state alcune disdette. Penso che in parte sia stato dovuto all’annuncio della cena del Comune ai Giardini e, sempre e ancora, al fatto che il Monte dopo l’estate viene dimenticato. Sarebbe bastato un mercatino natalizio, qualche attrazione per i più piccoli e un po’ di musica».

A Oliena, Grazia e Katia Palimodde del “Gicappa” sono pronte ad accendere il grande camino per arrostire agnelli, con corredo di trecce e porcetti per un cenone tipico che avrà tra i consumatori della festa anche gruppi di Cagliari e Sassari. Tra un piatto e l’altro anche la musica di un complesso di orchestrali di Macomer. A Orotelli “S’Arzola” neppure per l’ultimo dell’anno rinuncia alla sua specializzazione nella pizza: decine di abbinamenti sopra la base di pasta e pomodoro e clienti soprattutto da fuori paese, come del resto succede tutto l’anno. Auguri!

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