La Nuova Sardegna

Nuoro

Natale di riflessione dopo la violenza

di Claudia Carta
Natale di riflessione dopo la violenza

Manifestazioni a Ilbono e negli altri centri colpiti da delitti e crisi: le periferie al centro dell’attenzione della Chiesa

24 dicembre 2014
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LANUSEI. “Anche quest’anno è già Natale”. Parole e note che risuonano in questi giorni di dicembre, quando un po’ tutti si fermano “a guardare il cielo”, tra domande, dubbi, pensieri e sogni. Il cielo è quello d’Ogliastra. Le domande, neanche a dirlo, sono quelle legate al futuro di questa terra, che arranca tra le mille sfide quotidiane, dove si diventa sempre più vecchi, dove i giovani non riescono a trovare occupazione o smettono di cercarla, sfiduciati e delusi, o al più fanno i bagagli per cercarla altrove, la fortuna. I dubbi, pure quelli ci sono. I poveri, sempre più poveri e lo spettro della violenza e dell’illegalità che avanza, tutt’altro che subdolo e latente. Certo, visto così, il quadro non è propriamente roseo. Ma l’ultima parola non può e non deve essere “No”. È il vescovo di Lanusei, Mons. Antonello Mura, a sottolineare l’importanza di uno sguardo positivo, per scoprire, o meglio, ri-scoprire il significato autentico del Natale. Il suo primo, in Ogliastra: «Le gioie e le sofferenze; gli interrogativi e le obiezioni. Genitori, ragazzi e giovani; negli ospedali come nel carcere: tutto può essere rilanciato e risanato, ripreso e rinnovato. Penso con tristezza alle famiglie in difficoltà, alle persone sole o abbandonate, a chi cerca lavoro e a chi vede il futuro senza speranza. E non posso dimenticare – con una tristezza ancora più grande - le persone e le comunità colpite quest’anno da eventi tragici quali omicidi o attentati». Nel triste elenco di episodi sanguinosi, Ilbono è l’ultimo in ordine cronologico. Proprio qui, domenica scorsa, il vescovo ha assistito al concerto di Natale che i bambini delle scuole elementari, accompagnati dalle loro maestre, hanno voluto regalare alla comunità. «Abbiamo vissuto tutti insieme, piccoli e grandi, una bella novena – ha commentato il parroco, don Luca Fadda – nella quale abbiamo meditato su tutto ciò che Dio ci porta: valori fondamentali, quali il dialogo, l’accoglienza dell’altro, l’amicizia. L’abbiamo fatto a partire dai più piccoli, per fare in modo che possa davvero essere Natale dentro le famiglie. Per Ilbono sarà questo un Natale di riflessione». Un Natale, insomma, dove le “periferie” sono al centro, in perfetta linea con il progetto nazionale della Caritas, “Nessuna periferia è lontana”, che anche in Ogliastra inizia a concretizzarsi: idee e iniziative che, nel pensiero e negli intenti di Mons. Mura, devono essere un reale strumento di contrasto alla povertà: dai centri di ascolto alla mensa per i poveri, dalla distribuzione viveri alla raccolta e ri-distribuzione di indumenti, fino alla realizzazione di un laboratorio di falegnameria nel carcere di Lanusei; o un letto per i senzatetto nell’ex Tabacchificio di Tortolì, e ancora il Centro anti-usura. E mentre il prelato di Bortigali rilancia con forza l’esortazione alla speranza: «Incoraggiamoci reciprocamente ad essere più solidali e fraterni, impariamo a stimarci maggiormente e ad affrontare coraggiosamente questo tempo che, grazie a Dio, non è – e non può essere – solo un tempo di crisi e di paura», anche a Jerzu, il Natale è affidato alla riflessione che scaturisce da “A Christmas Carol”, una delle opere più famose e popolari di Charles Dickens. Alla consueta e pur sempre nuova maestria del narratore guasilese, Gianluca Medas, accompagnato dalla chitarra di Andrea Congia, il viaggio è stato quello incredibile che ha trasformato il gelo e il buio dell’egoismo e dell’avarizia nel calore del sorriso e della solidarietà umana. Così, anche un vecchio avaro ed egoista, come Scrooge incontrando i tre fantasmi del Natale, passato, presente e futuro, riesce a pentirsi dei propri atti egoistici. Come dire: «Scegliere il bene e non il male, vivere insieme. Se no, che Natale è?».

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