La Nuova Sardegna

Nuoro

Il sindaco: «Spostiamo la casa comunale»

Il sindaco: «Spostiamo la casa comunale»

«Stiamo in allerta: l’Imu sui terreni agricoli è stata solo rinviata, non cancellata. La protesta resta in piedi perché il problema, se il decreto legge non verrà rivisto, si ripresenterà a breve»....

12 dicembre 2014
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«Stiamo in allerta: l’Imu sui terreni agricoli è stata solo rinviata, non cancellata. La protesta resta in piedi perché il problema, se il decreto legge non verrà rivisto, si ripresenterà a breve». Tonino Ladu (nella foto) è il sindaco di Olzai, comune che conta 893mila abitanti. In base al criterio stabilito dal decreto legge che modula l’Imu in base all’altitudine dei terreni, Olzai rientrerebbe nella seconda fascia (la casa comunale si trova a un’altezza di 428 metri sul livello del mare), che prevede l’esenzione solo per i terreni di proprietà di coltivatori diretti o imprenditori agricoli professionali. «Una larga fascia di cittadini di Comuni finora esenti, tra i quali rientra anche Olzai – spiega il sindaco – verrà assoggettata all’imposta». Un provvedimento duramente contestato dalla giunta comunale. Che nei giorni scorsi ha votato una delibera sulla variazione della sede legale. Un atto provocatorio, ovviamente, con il quale la giunta delibera di «spostare la sede legale del Comune in un edificio di proprietà comunale ad un’altezza di 750 metri sul livello del mare». Quindi nella fascia che prevede l’esenzione dal pagamento dell’Imu sui terreni agricoli. «La nostra è stata un’azione di protesta – rimarca Tonino Ladu – Questo criterio è assurdo. E siamo stanchi dell’atteggiamento del Governo che sta riducendo i comuni alla funzione di bancomat. Per non parlare dei tagli che stanno rendendo impossibile la sopravvivenza delle piccole realtà. Per quanto ci riguarda, dobbiamo fare i conti con 54mila euro in meno nel Fondo di solidarietà. Ai piccoli comuni le tasse devono essere tolte». (t.s.)

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