La Nuova Sardegna

Nuoro

Ottana, crisi industriale altri 24 lavoratori a rischio

di Federico Sedda
Ottana, crisi industriale altri 24 lavoratori a rischio

Accuse contro la Regione durante la riunione congiunta dei consigli comunali «Criticità mai risolte nonostante l’accordo sul patto per il territorio del 2010»

11 dicembre 2014
3 MINUTI DI LETTURA





OTTANA. Se lo stabilimento della Ottana Polimeri continuèrà a rimanere chiuso c’è il rischio che anche i 24 lavoratori del Consorzio industriale subiscano gravi ripercussioni occupazionali ed economiche, a cominciare dal possibile ritardo nel pagamento degli stipendi di gennaio 2015. L’azienda del gruppo Clivati-Indorama è, infatti, il principale cliente del consorzio e, in particolare, dei servizi offerti dall’impianto consortile di depurazione (Tas), che, con gli impianti produttivi fermi, rischia di funzionare a singhiozzo, subendo così forti diseconomie di gestione.

Che potrebbero provocare un effetto domino negativo sull’organizzazione del lavoro e, in definitiva, sui lavoratori stessi. L’allarme è stato lanciato dal sindaco di Noragugume, Michele Corda, nella veste di presidente del Consorzio industriale, nel corso della riunione congiunta dei consigli comunali di Ottana, Bolotana e Noragugume che si è tenuta l’altro ieri nella sala conferenza dell’hotel Funtane’e donne di Ottana per analizzare la crisi industriale del sito. «Se chiude Ottana Polimeri – ha detto Michele Corda – c’è il rischio di mandare a casa altri 24 lavoratori, insieme agli 88 in cassa integrazione».

Provocando così la chiusura di un altro pezzo d’industria. Che, senza un intervento della Regione, rischia di scomparire dal centro Sardegna.

«Facendo così ritornare il nostro territorio – ha detto il sindaco di Bolotana, Francesco Manconi – indietro di un secolo». L’indice dei tre sindaci (Gian Paolo Marras di Ottana, Michele Corda di Noragugume e Gian Paolo Marras di Ottana) è stato puntato soprattutto contro la Regione.

«Si parla di crisi del mercato del Pet – ha sottolineato il primo cittadino di Ottana – ma si continua a parlare anche di criticità storiche del sito industriale, quali la mancanza di infrastrutture e l’eccessivo costo dei trasporti e dell’energia. Quelle stesse difficoltà che la Regione si era impegnata a risolvere con l’accordo sul patto per il territorio del marzo 2010. Ma, quegli impegni, sono rimasti tutti sulla carta. Come facciamo – si è chiesto il sindaco Gian Paolo Marras – a dare tutte le colpe a Indorama se la prima a essere inadempiente è la Regione?».

Paolo Clivati, presente tra il pubblico, ha annuito, d’accordo, per una volta, con il sindaco. A rincarare la dose ci ha pensato il primo cittadino di Bolotana, Francesco Manconi, che ha chiamato in causa il presidente della giunta regionale, Francesco Pigliaru.

«Non si possono continuare a fare figli e figliastri – ha sottolineato Manconi – come ha fatto il governatore portando il sottosegretario Del Rio solo nel Sulcis, senza fare un minimo accenno alla crisi del Nuorese e di Ottana».

Efiso Arbau, unico consigliere regionale presente tra il pubblico, si è fatto carico di portare il grido dei sindaci in consiglio regionale. Con la speranza che, finalmente, Ottana abbia la stessa attenzione riservata ad altri territori più forti e, forse, più uniti.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

In Primo Piano
La polemica

Pro vita e aborto, nell’isola è allarme per le nuove norme

di Andrea Sin
Le nostre iniziative