La Nuova Sardegna

Nuoro

Successo a Gadoni tra gemellaggi e riti del fuoco

di Giovanni Melis
Successo a Gadoni tra gemellaggi e riti del fuoco

GADONI. Tre giorni ricchi di spettacoli, cultura e tradizione popolare. Gemellaggi culturali, storie di montagna che si incontrano attraverso il rito dei fuochi. Sardegna e Abruzzo che si avvicinano...

08 dicembre 2014
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GADONI. Tre giorni ricchi di spettacoli, cultura e tradizione popolare. Gemellaggi culturali, storie di montagna che si incontrano attraverso il rito dei fuochi. Sardegna e Abruzzo che si avvicinano in una quasi fusione di tradizione. E soprattutto un’accoglienza intima, unica nel suo genere, in un piccolo comune montano che ha una lunga storia da raccontare. E per i sei, settemila turisti che hanno girato per quei vicoli stretti carichi di storia, di una realtà agricola convertita alla miniera e poi al turismo, vi è stata la gioia di seguire il percorso del tempo, dei suoi cambiamenti in tutti i settori. Gadoni in passato era un polo minerario felice, con tanti abitanti e molta occupazione. Poi la crisi della miniera, l’emigrazione e la resistenza al tempo che passa. Per “Prendas de Ierru” tutto quel passato emerge in maniera prepotente, con il centro storico, i prodotti tipici e gli artigiani che raccontano una storia perduta e che si rinnova. Certo è mancata l’attrattiva delle miniere, ma i turisti hanno avuto modo di divertirsi e di star bene comunque. «Abbiamo fatto il possibile per accogliere bene i visitatori – spiega il sindaco Antonello Secci – consci che è sempre difficile accontentare tutti. Sono contento che il paese abbia risposto bene, mostrando il suo volto migliore. Ormai la manifestandone sta assumendo il suo connotato e molti meccanismi funzionano in automatico. Nella ristrettezza delle risorse, siamo lieti che l’evento sia stato apprezzato, compensazione straordinaria per i sacrifici di tutti».

Già, l’apprezzamento. Tantissime persone hanno soggiornato in paese e nei centri limitrofi per vedere quei momenti di cultura materiale. Dalla rivisitazione delle Fraccheras, assieme alla Farchia di Fara Filorum Petri, che con le sue Farchie, ha una tradizione simile e che accompagna il culto dei morti. Fuochi che per una volta uniscono due rive di mare e due montagne, il Gennargentu e la catena Abruzzese. Poi il cibo, dai culurgiones frittus alle varietà di dolci. Piccoli segnali di vita che attirano la curiosità e permettono di riscoprire un patrimonio popolare di grande valore.

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