La Nuova Sardegna

Nuoro

salute

Echinococcosi, in Barbagia il picco

di Stefania Vatieri

In provincia alta incidenza: si ammalano 11,9 abitanti ogni 100mila

29 novembre 2014
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NUORO. La lotta contro l'echinococcosi cistica in Sardegna è tutt'altro che vinta. La temuta malattia che negli anni Settanta aveva raggiunto picchi di trasmissione dagli animali all'uomo di notevole rilevanza, continua a preoccupare le autorità sanitarie tanto da predisporre programmi specifici di monitoraggio e informazione.

Ieri mattina l'Istituto zooprofilattico sperimentale della Sardegna ha organizzato a Nuoro una giornata formativa che ha coinvolto veterinari, medici, biologi e tecnici della prevenzione con lo scopo di illustrare la situazione nell'isola e far capire come questa malattia sia di notevole importanza per l'alta diffusione nell'uomo, oltre che negli animali.

Un confronto aperto tra gli esperti del settore che hanno illustrato i dati allarmanti della Sardegna, dove ogni anno si ammalano di echinococcosi circa 120 persone con picchi nelle province di Nuoro (11,9 pazienti per 100 mila abitanti ) e Ogliastra (10,2 pazienti ogni centomila abitanti).

«Un primato negativo per la Sardegna che deve far riflettere- spiega la responsabile scientifica dell'Izs Sardegna, Giovanna Masala- ma allo stesso tempo deve stimolare a ricercare nuove strategie e rafforzare quelle finora utilizzate» conclude. È ormai assodato che la persistenza della malattia è data dalla stretta convivenza tra ovino e cane che funge da vettore della malattia e nel quale le uova di echinococco trovano le condizioni ambientali idonee per la sopravvivenza e la riproduzione. L'uomo rappresenta l'ospite intermedio accidentale, che contrae la malattia ingerendo le uova liberate nell'ambiente con le feci del cane. L'echinococcosi cistica è diffusa negli ambienti rurali dove la convivenza tra persone, greggi, mandrie e cani da guardia è stretta e dove spesso regna la consuetudine di dare da mangiare ai cani i visceri degli animali macellati o la pratica ancora più malsana di abbandonare le carcasse degli animali nelle campagne, diventando pasto di cani randagi.Il piano d'intervento presentato ieri dell'Izs della Sardegna, ha affrontato il tema dell'educazione sanitaria quale strumento di prevenzione, diretto a informare le persone nelle scelte comportamentali che hanno effetti diretti e indiretti sulla salute dei singoli e della collettività.

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