La Nuova Sardegna

Nuoro

Vertice sulle scuole tra sindaci, Provincia e Unione dei Comuni

di Tito Giuseppe Tola
Vertice sulle scuole tra sindaci, Provincia e Unione dei Comuni

Macomer, congelamento in attesa della legge regionale Nel frattempo parte la richiesta per il polo tecnico

27 novembre 2014
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MACOMER. Di assetti scolastici nel Marghine si parlerà a breve nel corso di un incontro tra i sindaci della zona, l’Unione dei Comuni e l’assessore provinciale alla Pubblica istruzione. L’orientamento è di congelare la situazione attuale in attesa che la Regione approvi la nuova legge, che dovrebbe recepire i parametri delle ultime riforme con la speranza che preveda deroghe per particolari situazioni legate allo stato dei collegamenti, alla condizione socio-economica dei territori dove operano le scuole, a partire dalla condizione di territorio montano. Nel frattempo si chiederà che venga accolta la richiesta di istituire a Macomer il polo tecnico professionale, fondamentale per dare qualità alla formazione. Il problema in primo piano è allo stato delle cose quello degli assetti delle scuole della zona. Se nel decidere il dimensionamento scolastico si dovessero applicare i parametri della legge nazionale, nel Marghine resterebbero solo le scuole di Macomer. Nel corso di una recente visita a Macomer il sottosegretario alla Pubblica Istruzione, Gabriele Toccafondi del Nuovo Centro Destra, ha spiegato che nel decidere il dimensionamento si sarebbero comunque applicati parametri differenti per territorio. «Una scuola con numeri impossibili – ha detto – non si può tenere». Il sottosegretario si era soffermato anche sul polo tecnico professionali già presenti in altre realtà italiane definendoli «una prospettiva da seguire». Sullo stesso fronte lavora da tempo il sindaco, Antonio Succu, il quale precisa che di fatto il polo c’è già. «Ne ho discusso e ho ribadito la richiesta nel corso di un recente incontro con l’assessore regionale Claudia Firino, la quale si è detta daccordo – dice –, in Sardegna ne sono previsti due, di cui uno a Macomer, che è già compiuto. Si tratta di un obiettivo importante. Abbiamo le scuole in rete per l’alternanza scuola lavoro. Si tratta ora di perfezionare l’accordo». Gli insegnanti dell’Ipsia hanno però chiesto di aggregare la scuola all’Istituto Volta di Ghilarza, al quale fanno capo più scuole compreso l’istituto professionale. «È un discorso legato ai riassetti territoriali che si prevedono con l’abolizione delle province – dice il sindaco –, ritengo che l’Amaldi sia una specificità della formazione di questo territorio che vale la penna di salvaguardare». C’è poi il problema del mantenimento del servizio scolastico nei centri minori. I comuni del Marghine che rischiano di perdere la scuola rientrerebbero in pieno in una deroga che riduce i parametri per il mantenimento delle scuole nei territori montani. A Lei è rimasta solo la scuola elementare. Bortigali e Sindia c’è anche la scuola media. Nelle scuole dei centri più piccoli si lavora con le pluriclassi. «Per decidere – dice il presidente dell’Unione dei comuni, Tore Ghisu, – aspettiamo le decisioni della Regione in materia scolastica e anche sugli assetti territoriali. Questo territorio, comunque, ha già dato e non può subire ulteriori tagli e penalizzazioni».

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