La Nuova Sardegna

Nuoro

Ad Atzara un salto indietro nel Medioevo

di Cinzia Littera
Ad Atzara un salto indietro nel Medioevo

Assalto dei visitatori nelle suggestive stradine del borgo nelle campagne del Mandrolisai

24 novembre 2014
2 MINUTI DI LETTURA





ATZARA. Nello scenario del piccolo borgo medievale, in una grande coreografia di colori e sapori si sono vissuti due giorni all'insegna di musica folk, gastronomia, enologia e soprattutto la celebrazione del vino novello.

La temperatura primaverile di questo fine settimana ha convinto anche gli indecisi a raggiungere il Mandrolisai, per visitare quello che è uno dei borghi più belli d'Italia. La presenza è stata massiccia fin dalle prime ore di sabato. Mentre fervevano gli ultimi preparativi delle cortes, le antiche vie di pietra del centro storico sono state invase dai visitatori.Momenti particolarmente intensi si sono vissuti durante l'esibizione del Coro polifonico maschile in chiesa e poi al Museo del vino in cui una folla in religioso silenzio, ha rivissuto emozioni legate ad un passato denso di storia. Attrattive di spicco per le vie di Atzara sono stati i colori del costume maschile e femminile che è sempre un piacere ammirare per l’unicità e l’eleganza dei preziosi ricami che spiccano sul fondo rosso del corpetto.

Numerose le attrattive come il laboratorio di Tinture naturali e arti applicate di Maurizio Savoldo in cui si sono svolte dimostrazioni della tintura naturale con piante tintorie. E poi la «Via dello zafferano» allestita in una cortes suggestiva in cui l’oro rosso è stato declinato in tutte le sue essenze.

Al Museo d'arte moderna “Antonio Ortiz Echagüe incontro tra colore e materia”, personale di pittura dedicata a Marco Pili nell’ambito del progetto “Sardegna contemporanea” 100 mostre per 10 artisti, ha riscosso grande successo con oltre 400 visitatori in due giorni.

Il fascino di Atzara comunque è legato soprattutto al suo vino e all’arte della produzione dei pregiati bianchi e rossi, che hanno accompagnato nei punti ristoro, i piatti tradizionali come sa fregula istuffada, una pasta tipica cucinata in brodo, sos malloreddos, sas suppas (minestre di verdure di stagione), sa tumballa s'ortau (salsiccia a base di frattaglie e carne di maiale con prezzemolo e pomodoro secco), su pane ’e saba, un pane dolce con frutta secca e saba il mosto dell’uva cotto. E poi la stagione autunnale ha consentito ai visitatori di godere di uno dei più incantevoli spettacoli che il territorio di Atzara propone ai suoi ospiti: i cromatismi delle foglie che hanno ispirato artisti di ogni parte del mondo.

Il blitz

Sassari, controlli dei Nas in tutta l’isola: sequestrati 855 chili di uova e colombe di Pasqua scadute o conservate tra i topi

Le nostre iniziative