La Nuova Sardegna

Nuoro

Le Grazie, in festa ventottomila fedeli

di Valeria Gianoglio
Le Grazie, in festa ventottomila fedeli

Numeri record per la novena. Ieri il clou con la messa solenne. E il vescovo ricorda l’alluvione di un anno fa e Luca Tanzi

22 novembre 2014
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NUORO. Tremila fedeli ogni giorno della novena, distribuiti nelle diverse messe, almeno mille in più ieri, nel giorno della festa. Per un totale di circa ventottomila devoti, calcolati dalla parrocchia sulla base dei posti a sedere, della capienza della chiesa e dal numero delle ostie distribuite alla comunione. A conti fatti, insomma, anche quest’anno la patrona non ufficiale ma più sentita dai nuoresi e da tanti altri paesi del circondario, la Madonna delle Grazie, registra il pieno di presenze, di devozione, di affetto. E come succede da tanti anni, ormai, la celebrazione che ne chiude il percorso è spesso l’occasione, per i vescovi, di tracciare un piccolo bilancio degli ultimi 365 giorni trascorsi da Nuoro e dai nuoresi, senza dimenticare i problemi del territorio e le cicatrici che porta impresse nel profondo dell’animo.

Nella sua predica alla messa delle 11, come al solito breve ma ricca di spunti di meditazione, davanti a più di cinquecento fedeli e alle massime autorità di Nuoro, non dimentica, il vescovo Mosè Marcia, un pensiero per la tragedia di un anno fa, per l’alluvione e per le morti che ha prodotto. A cominciare dal gesto generossimo di un poliziotto nuorese, Luca Tanzi, che un anno fa ha perso la vita per aiutare chi aveva bisogno.

«Questa di oggi – ricorda – è una solennità fortemente sentit, è un dato di fatto. Una solennità che ci fa fare memoria di un voto e ci offre l’occasione di riflettere sul significato che ha la vergine Maria nella nostra vita. L’anno scorso eravamo tutti qui, alla celebrazione per la Madonna della Grazie, e pensiamo alla fatica di celebrare questa festa dopo l’alluvione e il funerale di Luca Tanzi. Anche la vergine Maria ha vissuto diverse sofferenze nella sua vita. Cosa dice a noi, comunità nuorese, tutto questo? Oggi c’è una particolare sofferenza legata alla mancanza di lavoro. Forse, questo momento di particolare disagio nasconde altri problemi: non si coglie più la differenza tra il bene e il male, e la stessa vita è spesso vista come un bene di consumo». Sul finale, nella sua omelia, monsignor Marcìa rivolge una sentita preghiera alla Madonna della Grazie.

«Mostrati – gli chiede – madre tenera per la tua città. Mostrati madre per i giovani, i bisognosi, i carcerati, gli esclusi. Nel ripudio di ogni forma di violenza». Sono da poco passate le 11.40, quando il vescovo chiude la sua predica e osserva un momento di silenzio. La chiesa delle Grazie è gremita: posti a sedere esauriti da ore. E mentre il coro Nicolao Praglia intona i suoi canti, la celebrazione si avvia verso il termine. Sul finale, il parroco delle Grazie, padre Giuseppe Magliani, ringrazia i presenti. «Ringrazio tutti – dice – la chiesa e la città. Ringrazio gli studenti del liceo Classico Asproni e i giocatori della Nuorese oggi presenti alla messa. E tutte le persone che con il loro lavoro silenzioso hanno consentito la novena. Viviamo un tempo difficile, ma le sfide sono fatte per essere superate».

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