La Nuova Sardegna

Nuoro

Greggi decimate dai cani randagi

di Tito Giuseppe Tola
Greggi decimate dai cani randagi

Macomer, gravi danni agli allevamenti: il servizio di prevenzione e cattura degli animali è inesistente

20 novembre 2014
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MACOMER. Il problema è vecchio, ma non si è mai cercato di porvi rimedio. Nelle campagne di Macomer, ma non solo, branchi di cani inselvatichiti fanno strage di pecore aggredendo il bestiame quando rimane incustodito. Ci sono aziende di allevamento che dall'inizio dell’anno ne hanno perduto più di cinquanta. Anche nei giorni scorsi alcune greggi sono state prese d’assalto da branchi di cani che si aggirano nella zona di Campeda. Tra la stazione di Campeda (ex Castelletti) hanno subito danni ingenti diverse aziende. Le aggressioni avvengono durante la notte. L’indomani i proprietari del bestiame trovano decine di pecore sgozzate e qualcuna ferita, ma non curabile perché i morsi dei cani si infettano facilmente e gli animali muoiono nel giro di qualche giorno. Il servizio di controllo e prevenzione che dovrebbe arginare il fenomeno catturando i cani, sterilizzandoli e consegnandoli al canile è del tutto inesistente. Le stragi si ripetono con cadenza quasi settimanale. Hanno subito ripetuti assalti le aziende Zizi, Bussu e Ledda, ma i cani ne hanno colpito anche molte altre e non solo a Campeda e in territorio di Macomer. Un branco di cani randagi inselvatichiti imperversa da tempo nella zona di Monte Rosu nelle campagne tra Bortigali e Silanus. I danni causati dalle aggressioni sono ingenti e non è difficile immaginare la rabbia degli allevatori che li subiscono, i quali devono già fare i conti con la crisi, la mancata remunerazione del latte e i mille altri problemi legati a un’annata che non è delle migliori. Le colonie di cani randagi (ci sono intere cucciolate nate da cani inselvatichiti e quindi già selvatiche) si moltiplicano soprattutto nelle periferie. Ce n’è una all’entrata di Macomer dalla Macomer-Nuoro, che crea anche problemi alla circolazione, e un’altra nella zona di Bonu Trau (zona ex birreria). Sono cani non registrati all’apposita anagrafe, quindi privi di microchip e non identificabili. Spesso causano incidenti. Poiché non risulta un proprietario o quanto meno non si può provare che appartengono a qualcuno), chi subisce il danno non sarà risarcito. Ma il problema è anche un altro. Talvolta i cani assumo atteggiamenti aggressivi verso le persone che circolano a piedi. Il servizio di accalappiacani della Asl evidentemente non da risposte adeguate al problema dato che le colonie di cani randagi che popolano le campagne e le periferie continuano a crescere e a creare problemi. C’è il rischio che, soprattutto nelle campagne dove l’esasperazione è alle stelle, si passi al fai da te, che spesso consiste nel disseminare le strade di bocconi avvelenati che uccidono gli animali tra sofferenze atroci. A Macomer è già accaduto in passato che degli sconosciuti abbiano sparso veleni causando una strage impressionante di cani e di gatti.

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