La Nuova Sardegna

Nuoro

«No alla centrale idroelettrica»

di Giovanni Melis
«No alla centrale idroelettrica»

Aritzo, raccolta di firme del comitato contro il progetto di costruzione di una struttura a Geldesi

12 novembre 2014
2 MINUTI DI LETTURA





ARITZO. Il tema dell’ambiente è caro alla cittadinanza della ridente Aritzo che in questi giorni si è espressa, con il vivo supporto del comune, in una decisa contrarietà alla installazione di un nuovo impianto di telefonia mobile. Ma secondo alcuni cittadini vi sarebbe un altro pericolo ambientale che incomberebbe sul paese della carapigna. A creare preoccupazione è un progetto di costruzione di una centrale idroelettrica a Geldesi, area di pregio del territorio comunale aritzese che sarebbe finita sotto il mirino di una importante società italiana. Una voce sempre più insistente, sorretta da dati documentali, che ha portato alcuni cittadini di Aritzo a riunirsi in comitato spontaneo, sotto l’imperativo di tutela ambientale del proprio territorio.

Allarmati dalla notizia il comitato, con tanto di raccolta firme chiede che l’amministrazione comunale, in armonia con il sentire della comunità, respinga al mittente tale proposta. Secondo il comitato, che in una nota stampa denuncia la situazione «l’opera che non solo, dovrebbe sorgere nell’area Sic Gennargentu cod. ITB001103, area a protezione integrale in una delle vallate più suggestive del territorio aritzese, di eccezionale valore naturalistico e fortissime potenzialità turistiche, prevede la devastazione del territorio senza peraltro mobilitare ricadute di alcun genere per la comunità locale».

La comunità in tal senso chiede con una petizione popolare, che siano una volta per tutte respinti «i tentativi si sapore coloniale, operati imprese di cui nulla si conosce, calate dal nord con il solo scopo di mettere mano a lauti finanziamenti del settore pubblico, con progetti che rischiano di impoverire ulteriormente le già spopolate comunità di montagna».

Il comitato auspica che «il comune di Aritzo, maggioranza e minoranza compresa, non deve accettare la richiesta, neppure con un ridimensionamento dell’opera. Non deve trincerarsi dietro la propria impossibilità ad esprimere un parere vincolante, e si attivi quanto prima a impedire l’annunciato disastro».

Il comunicato si conclude con l’esortazione «all’unione di tutte le forze per evitare che lo scempio venga compiuto».

Nei prossimi giorni la risposta dell'amministrazione, che si è riservata di intervenire in merito.

In Primo Piano
L’industria delle vacanze

Tassa di soggiorno, per l’isola un tesoretto da 25 milioni di euro

Le nostre iniziative