La Nuova Sardegna

Nuoro

Ospitalità e buon cibo trionfano alle Cortes

di Giovanni Melis
Ospitalità e buon cibo trionfano alle Cortes

Successo per “Ungrones de Bidda” che nella nuova edizione registra un aumento di presenze

10 novembre 2014
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OVODDA. Si è conclusa con il consueto bagno di folla “Ungrones de Bidda”, la manifestazione dei sapori e delle arti di Ovodda. Nonostante la minaccia del tempo incerto, ma alla fine grato e la concorrenza di altri eventi, il paese del pane e vressa ha raccolto il suo consueto stuolo di aficionados, registrando un consistente aumento di presenze. Tutto è filato liscio, anche nella gestione del traffico verso Oristano e Cagliari, centri da cui sono arrivati migliaia di visitatori. Il buon cibo, l’eccezionale ospitalità e il ricco programma hanno fatto la differenza. Una celebrazione della cultura del lavoro locale, della cucina semplice e di quegli angoli carichi di vita. Nei tanti allestimenti, i visitatori hanno trovato il meglio della produzione locale. Su pane e vressa e i formaggi fiore sardo dop su tutti; il pane di Ovodda conquista fette di mercato ovunque nell’isola. Alcune imprese, come il Santu Predu di Gian Simone Bua, sono un marchio riconoscibile. Sul fronte lattiero-caseario, i formaggi locali prendono premi dovunque, anche nel continente. Il pluripremiato pecorino dei Marongiu, il fiore sardo caprino di Andrea Logias, i cagliati freschi dell'agriturismo Perughe di Gianni Soddu. Imprese a conduzione familiare che fanno della tradizione e dell’antica manifattura un punto di forza. «L’amministrazione comunale – spiega Franco Moro – ha fatto il possibile per sostenere l’imprenditoria locale che, nonostante la crisi, ha comunque investito. Non ci si è abbattuti davanti alle avversità, anche se i tempi sono pessimi. Si punta avanti lavorando e cercando di elevare gli standard qualitativi».

Impressionante il lavoro della Pro loco, presieduta da Ezio Marietti inossidabile e combattivo come non mai. «Grazie all’aiuto dei soci e della cittadinanza – dice – abbiamo offerto un quadro esaustivo sulla tradizione, spaziando dalle arti manuali a quelle intellettuali. Su queste ultime un grazie va detto alla compagnia teatrale Barberi, ai pittori, fotografi, gruppi folk, cori e tenores». Raggiante il sindaco Cristina Sedda che ricorda «l’importanza di tenere alti i valori della tradizione. Ovodda è un paese che lavora e produce. E questa cultura, retaggio dei nostri avi, deve essere tenuta sempre presente. Ma a fianco a questo non può mancare la tradizione dell’ospitalità diffusa».

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