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Armi, evasione e resistenza: condannato a due anni

Armi, evasione e resistenza: condannato a due anni

NUORO. Il pm, nei suoi confronti, aveva chiesto una condanna a 11 anni, e per una lista di capi di imputazione piuttosto consistente: a cominciare dall’accusa di tentato omicidio, per finire con...

09 novembre 2014
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NUORO. Il pm, nei suoi confronti, aveva chiesto una condanna a 11 anni, e per una lista di capi di imputazione piuttosto consistente: a cominciare dall’accusa di tentato omicidio, per finire con quella di resistenza a pubblico ufficiale, danneggiamento aggravato, porto e detenzione di arma da fuoco, e guida in stato di ebbrezza. Ma i suoi avvocati di fiducia, Pasquale Ramazzotti e Giuseppe Talanas, sono riusciti evidentemente a dimostrare che il loro assistito, in realtà, quella sera non avesse affatto l’intenzione di uccidere. Certo è che il loro assistito è stato condannato dal gup Silvia Palmas (in applicazione da Oristano ) con il rito abbreviato a una pena ben più leggera di quella che aveva chiesto la pubblica accusa: due anni e cinque mesi. L’episodio contestato risale all’aprile del 2013. Daniele Marine era stato arrestato dai carabinieri insieme a un amico e compaesano, Gonario Rubanu, perché accusato di aver esploso otto colpi di pistola contro la casa di un pensionato di Orgosolo, Raimondo Carta. Il motivo? I classici “futili motivi”, avevano spiegato i carabinieri. Marine, una volta portato in caserma, era andato in escandescenze, poi, in preda ai fumi di una notte di bevute, si era scagliato contro i milirari e dalla caserma si era buttato di sotto, cadendo da un’altezza di sei metri. Una notte decisamente movimentata, insomma. Che ieri, nonostante la sfilza di accuse nei confronti di Marine, per lui si è conclusa davvero bene. (v.g.)

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