La Nuova Sardegna

Nuoro

Caos in Provincia, tagliati tutti i servizi

di Gianna Zazzara
Caos in Provincia, tagliati tutti i servizi

Sospesi i contratti per le pulizie e la vigilanza. A rischio la manutenzione nelle scuole, dall’energia al riscaldamento

08 novembre 2014
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NUORO. La Provincia di Nuoro è in agonia. In cassa non ci sono più i soldi per pagare i fornitori. Ieri l’ente ha sospeso i contratti in corso con l’impresa di pulizie che fornisce il servizio da 17 anni e con la cooperativa che si occupa della vigilanza. Non solo. Ha congelato anche il pagamento delle somme già maturate nei loro confronti. Il motivo, come si legge nel provvedimento firmato dal dirigente finanziario, «è la difficile situazione di bilancio in cui versa questo ente». Una lettera di analogo tenore è stata inviata anche ai dirigenti scolastici di tutto il territorio per invitarli a non acquistare altro materiale didattico. E, all’orizzonte, il quadro è ancora più fosco: il default della Provincia, infatti, potrebbe tradursi nel giro di pochi giorni nell’impossibilità di riscaldare le scuole, di manutenere le strade e di garantire il sostegno agli studenti disabili.

«È dal 2011 che viviamo in uno stato di precarietà – si sfoga il presidente Costantino Tidu, in quota Pd – I fondi statali sono stati quasi azzerati: dai due milioni del 2010 si è arrivati a 174 mila euro nel 2014. Non solo. Lo Stato incamera anche le imposte che incassiamo sulla RC Auto e sulla Tefa (il balzello per la tutela dell’ambiente, ndr). In queste condizioni come possiamo garantire le funzioni fondamentali su istruzione, trasporti e gestione del territorio? La Regione ha stanziato 5 milioni per le Province, ma a Nuoro invece dei due milioni e 700 mila euro promessi ne arriveranno solo 500 mila».

La strategia, per Tidu, è chiara. «Si punta a togliere risorse alle Province per spingere il passaggio di funzioni a Comuni e Regioni, sulla base della legge statale che ha abolito le province. Ma i tagli corrono più veloci rispetto all’attuazione della riforma e questi sono i risultati. C’è una confusione incredibile». Dopo l’abolizione delle province elettive decisa dalla legge Delrio nell’aprile scorso, infatti, tocca ora alla Regione adeguarsi alla riforma entro aprile del prossimo anno. Le vecchie Province diventeranno enti di secondo livello per cui non è prevista l’elezione diretta da parte dei cittadini. Il presidente sarà eletto dai sindaci e dai consiglieri dei comuni e della provincia. A questi enti resterà la gestione dell’edilizia scolastica e la pianificazione in materia di trasporti, mobilità e ambiente. Le altre competenze passeranno ai Comuni e alle Regioni. «Per il momento le competenze sono tutte della Provincia ed è assurdo tagliare le risorse prima delle funzioni – protesta Tidu– Così tutto il sistema si inceppa». E che il sistema si sia già inceppato non c’è dubbio. Da ieri, con la sospensione dei servizi di pulizia e di vigilanza decine di persone rischiano di rimanere senza lavoro. «Siamo disperate – racconta una dipendente dell’impresa che ha in appalto il servizio di pulizie– Con la sospensione del servizio il nostro posto di lavoro è a rischio. Siamo tutte donne con famiglia e figli a carico. Dove troveremo un’altra occupazione?». Come loro resteranno senza lavoro anche i vigilanti della cooperativa La Nuorese. Una decisione difficile quella di Tidu che lunedì’ prossimo, alle 11, incontrerà i lavoratori per spiegare loro le ragioni dell’ente.

A rischio, dalla prossima settimana, anche i servizi nelle scuole superiori del territorio, dal riscaldamento all’energia elettrica fino all’assistenza agli studenti disabili. «La Regione ci deve dare i soldi necessari per assicurare i servizi alla collettività», ribadisce Tidu che ha già chiesto di rimodulare le risorse destinate alle province ritagliando una fetta maggiore per quella di Nuoro. Intanto dall’opposizione arriva una proposta concreta. Cicci Mula (Pdl) invita gli assessori e i consiglieri a rinunciare alle indennità e ai gettoni di presenza. «Immediatamente – precisa – Sarebbe un segnale importante nei confronti di un territorio già martoriato da una grave crisi economica». Anche perché la Provincia le sue, di spese, finora non le ha ridotte. Anzi, ha appena concluso un contratto per il noleggio di due auto. Costo totale: 23 mila.

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