La Nuova Sardegna

AUSTIS. La guerra per le indennità al consorzio del bacino imbrifero montano del Taloro riprende con particolare veemenza. E con il rischio di risvolti giudiziari. I sindaci di Austis e di Olzai rispolverano la questione delle indennità al Bim Taloro e accusano i consiglieri del Bim di accantonare risorse in bilancio destinate alle indennità. Lucia Chessa Galisai e Tonino Ladu hanno conferito incarico ad Andea Pubusa di diffidare l’ente imbrifero montano per evitare l’erogazione di indennità a favore del presidente del Bim e dei consiglieri del direttivo. Secondo i due sindaci infatti il direttivo, ha disposto l’accantonamento di fondi a tale titolo. Prassi che sarebbe illegittima. «Su richiesta del Comune di Austis – spiega il professor Pubusa – il 17 giugno dello scorso anno, la Corte dei Conti Sardegna ha reso il parere n° 54, nel quale afferma, dopo un lungo excursus, che non sono dovute indennità al presidente e ai componenti del direttivo dei Consorzi Bim. L’amministrazione quindi deve trarre le dovute conseguenze».

«Nel bilancio di previsione 2014 – dicono i sindaci Chessa e Ladu – approvato dal c.d. il 15 gennaio scorso, si sono stanziate ancora risorse destinate alle indennità agli amministratori, proseguendo sulla strada del 2013. Tale accantonamento appare preordinato ad una indebita erogazione di risorse pubbliche, sottraendole alle necessità dell’ente, con grave danno per l’interesse pubblico». Di qui l’incarico al docente cagliaritano, che ha diffidato il Bim a «voler immediatamente e volontariamente ritirare le delibere, che si pongono in chiaro contrasto con quanto affermato dalla Corte dei Conti. In difetto non rimarrà che adire l’autorità giudiziaria». Si annuncia quindi una battaglia giudiziaria che i sindaci di Austis e Olzai intendono portare avanti senza nessuna remora. Ora si attende la replica del Bim, presieduto da Giovanna Busia. (g.m.)