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Nuoro

TORPÈ

Dalla Baronia aiuti a Genova dopo i danni dell’alluvione

Sergio Secci
I volontari di Torpè con gli amministratori di Campo Ligure
I volontari di Torpè con gli amministratori di Campo Ligure

Il paese si è mobilitato per raccogliere merce per l’associazione Don Gallo. «Un gesto di solidarietà verso chi stava vivendo il nostro dramma di un anno fa»

02 novembre 2014
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TORPÈ. Sono partiti in sei con due furgoni stipati di vestiti, giubbotti e coperte ma anche di prodotti alimentari tipici. Torpè, non è rimasto insensibile all’alluvione che ha devastato Genova e il suo circondario, il paese si è mobilitato ed in pochi giorni, ha raccolto decine di quintali di merce per l’associazione Don Gallo e la comunità di Campo Ligure un paesino dell’entroterra di tremila abitanti. Un piccolo contributo che ha riempito di gioia il piccolo centro che non si attendeva di certo un gesto di grande solidarietà da un paese a sua volta colpito dagli eventi calamitosi del novembre scorso.

All’iniziativa che porta Torpè agli onori della cronaca, hanno contribuito l’associazione Santu Torpè, il Comune, le leve di Siniscola 90, il gruppo di canto e il coro Baronia, l’associazione Sa Dea e consulta giovanile, protezione civile, comitato per la festa, circolo culturale Brunella il ristorante Arghentu e mare che ha organizzato una cena di solidarietà e tanti amici e commercianti di Torpè e del circondario.

«Ci siamo subito mobilitati non appena abbiamo saputo dell’alluvione in Liguria – dicono Marcello Pala, Luciano Bellinazzo e Piera Contu dell’associazione Santu Torpè – In pochi giorni abbiamo riempito un furgone di indumenti, coperte e materiale di prima necessità da donare all’associazione Don Gallo, una comunità che si occupa delle persone disagiate. Poi sono arrivati quintali di dolci, formaggi, salumi e altri prodotti donati da attività commerciali e privati. Grazie al preside della scuola di Torpè, Angelo Parodi, originario di quei luoghi ci siamo indirizzati verso Campo Ligure un piccolo comune che ha subito danni ingenti dall’esondazione del fiume».

E così che Leonardo Marras, Gianni Satta, Marcello Pala, Gianni Pilosu, Massimiliano Nanu e Giuseppe Addis si imbarcano per Genova, pagando regolarmente il biglietto perché la Tirrenia non ha aderito alla richiesta di farli viaggiare gratis. Al porto di Genova, ad attendere gli intrepidi sardi c’è il sindaco di Campo Ligure e tre assessori, che li scortano sino alla sede dell’associazione Don Gallo dove vengono lasciati i generi di conforto e poi su per l’appennino sino al paesino che dista trenta chilometri noto per la lavorazione della filigrana.

Quello che hanno trovato è uno spettacolo già visto anche da loro, fango, masserizie in strada ma gente che si è rimboccata le maniche e ha tanta voglia di ripartire, i due Gianni, Leonardo, Marcello, Massimiliano e Giuseppe, sono andati casa per casa a distribuire i prodotti isolani trovando persone che non sapevano capacitarsi di tanta generosità.

«C’era qualcuno che non voleva nulla – spiegano – Gente orgogliosa che ci diceva di non aver subito danni, ma il nostro voleva essere solo un gesto di solidarietà a testimonianza che anche noi, solo un anno fa abbiamo vissuto la stessa tragedia e ci siamo compiaciuti quando a Torpè, sono arrivati migliaia di volontari a darci una mano a ripartire».

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