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Il canyon di Gorropu accessibile a tutti ma solo con le guide

Il canyon di Gorropu accessibile a tutti ma solo con le guide

URZULEI. «Gorropu è un sito naturalistico alla portata di tutti, senza limiti d’età. All’indirizzo www.gorropu.info sono esposte le varie soluzioni che consentono ai visitatori di raggiungere l’ingres...

31 ottobre 2014
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URZULEI. «Gorropu è un sito naturalistico alla portata di tutti, senza limiti d’età. All’indirizzo www.gorropu.info sono esposte le varie soluzioni che consentono ai visitatori di raggiungere l’ingresso di valle della gola e di percorrerne la parte più fruibile: il tratto dal quale è visibile la grande parete Hotel Supramonte». A scrivere sono Fabrizio Vella e Luciano Murgia, della società Chintula, che intervengono in qualità di società concessionaria per il controllo e la valorizzazione del canyon, in riferimento all’incidente verificatosi il 23 ottobre scorso a Gorropu. «La famiglia tedesca che, con nostro grande dispiacere si è trovata al centro di questo episodio – dicono Vella e Murgia –, era ben attrezzata per affrontare il percorso, ma ha fatto l’errore di spingersi in una attraversata integrale della gola in assenza di una guida professionista ed esperta».

«Preme altresì precisare – vanno avanti i rappresentanti di Chintula – che il sinistro di cui trattasi è l’unico che, nella corrente stagione, si è verificato all’interno della gola. Gli altri tre o quattro incidenti di cui è stata data notizia si sono verificati lungo i sentieri circostanti, spesso a grande distanza e con mete escursionistiche differenti da Gorropu».

«La nostra società – precisano ancora Fabrizio Vella e Luciano Murgia – lavora da cinque anni per la valorizzazione di questo importante patrimonio naturalistico e identitario della nostra isola; collaborano con noi due ragazzi di Urzulei e due di Orgosolo che con spirito di dedizione ogni giorno, quali che siano le condizioni climatiche, affrontano un lungo percorso a piedi, raggiungono Gorropu, offrendo assistenza ai visitatori (quest’anno circa 10.000), cercando di trasmettere ad essi passione per il sito e regole comportamentali per la corretta fruizione dello stesso».

«La bambina che ha battuto la testa, se fosse entrata dall’ingresso di valle avrebbe avuto il casco che forniamo e facciamo indossare a tutti i minori. Senza polemica alcuna, l’articolo pubblicato su questo giornale il 24 ottobre scorso era nella sostanza corretto, ma a tutela della nostra attività e per dovere di cronaca, sarebbe stato meglio puntualizzare che il gruppo di tedeschi ha affrontato un percorso così detto alternativo, l’attraversata integrale di Gorropu e per di più senza guida. A Gorropu, in una stagione, entrano centinaia di bambini di tutte le età (anche di pochi mesi) e di tutte le nazionalità; gli incidenti possono capitare in qualsiasi ambito».

«Presenziando quotidianamente nel sito, siamo in grado di dare informazioni corrette su ciò che accade e, soprattutto, siamo a disposizione dei vari corpi che intervengono in caso di incidenti: 118; soccorso alpino; vigili del fuoco; protezione civile; carabinieri; barracelli. Teniamo inoltre a precisare – chiudono Fabrizio Vella e Luciano Murgia – che Gorropu ricade, per intero, in territorio di Urzulei e Orgosolo».

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