La Nuova Sardegna

Lodè saluta la sua nonnina, tzia Tomeana, 102 anni compiuti lo scorso 8 gennaio. Altri due mesi e qualche giorno e avrebbe toccato la soglia delle 103 primavere. Invece Tomasa Farris, per tutti tzia Tomeana, è morta ieri all’alba. Una donna di spirito, lucida e curiosa fino alla fine. Occhi dolci e sorriso tenero, nonostante le mille difficoltà e sofferenze che ha dovuto affrontare nel suo secolo e passa di vita. Una vita semplice, la sua, sempre all’insegna della famiglia e del duro lavoro in campagna, massaja e contadina tra dolori, tormenti, tribolazioni di ogni genere ma anche tante gioie. Due figli e una figlia avuti dal matrimonio con Giovanni Matteo Sanna, pastore, tzia Tomeana lascia quattro nipoti e otto pronipoti che ogni giorno le regalavano un sorriso nuovo, nella sua casa al centro del paese. Mentre lei ancora leggeva i giornali, amava informarsi, partecipare così agli eventi per quanto poteva. Un esempio di forza e coraggio, eppure tzia Tomeana ne ha passate, eccome, nella sua vita piena di intoppi e di difficoltà, tutte da superare a denti stretti, senza un attimo di tregua, senza mai abbassare la guardia. Amata e stimata dai suoi, dal suo grande parentado, ma anche dall’intero paese, dalla comunità tutta, la stessa che questo pomeriggio (alle 15,30) si riunirà nella chiesa parrocchiale Sant’Antonio di Padova per il rito del funerale. L’ultimo saluto alla nonnina di Lodè, lei che si è spenta serena, serena come è sempre stata nella vita di tutti i giorni, negli anni felici della vita coniugale, ma anche i quelli passati a fare il vai e vieni continuo fino alle terre di Badurre, ai confini con Lula, dove la famiglia coltivava il grano, su laore, tre ore di cammino a piedi per arrivarci, tre ore di cammino a piedi per tornare a casa. Tra gli affetti più intimi, quelli più cari da sempre. (l.p.)