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Le pagelle di Legambiente: primato dell’aria alla città

Il parco giochi al monte Ortobene
Il parco giochi al monte Ortobene

La città si scopre ecosostenibile e sale al terzo posto tra i piccoli capoluoghi

29 ottobre 2014
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NUORO. Sostenere, come avveniva in passato, che nel capoluogo barbaricino l’aria è più buona che altrove in Sardegna, non è affatto un luogo comune, ma un dato scientifico. Sotto questo aspetto, Nuoro è addirittura ai primi posti nella classifica nazionale dei capoluoghi di provincia appena stilata da Legambiente, basata sui rilevamenti ottenuti nell’intero 2013. Un rapporto che prende in esame 104 città di piccole, medie e grandi dimensioni, dove l’ ambiente in cui vivono i cittadini è stato analizzato parametro per parametro. Così Nuoro risulta 24ª nella classifica nazionale quanto a ecosostenibilità complessiva, seconda in Sardegna dopo Oristano che si trova nella 8ª posizione.

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Andando a guardare i dati voce per voce, Nuoro guadagna altri importanti risultati, insieme con una serie di contraddizioni, va detto. L’aria è buona, come vedremo più avanti, nonostante Nuoro sia una città eccessivamente motorizzata: a fronte di una media nazionale di 64 auto ogni cento abitanti, pur alta rispetto alla media delle capitali europee dove il rapporto è 30 su 100, il capoluogo della Barbagia si attesta su 70 auto ogni cento abitanti, dunque più di due vetture ogni tre persone, dato che la fa scivolare agli ultimi posti. Il rapporto tra motocicli e popolazione si attesta invece su 7 mezzi ogni 100 abitanti.

L’altra contraddizione sulla buona posizione raggiunta da Nuoro è in quella che il rapporto di Legambiente definisce “capacità di risposta”, cioè la capacità dei comuni di rispondere in modo efficace al questionario utile alla classifica. Anch’essa costituisce un criterio premiante ai fini della graduatoria generale. Il Comune di Nuoro evidentemente non lo ha fatto in modo adeguato, o ha presentato schede incomplete, e infatti ci attestiamo al 30% (rispetto, per esempio, al 100% di Trento). Nonostante ciò è andata bene.

Accanto alla classifica generale, Legambiente elenca tre sottoclassifiche, relative alle dimensioni della città. Nuoro con 36.379 abitanti figura tra le “piccole” (città sotto gli 80mila), e qui strappa la terza posizione nazionale, dopo Belluno e Verbania, superando Pordenone. Come si è arrivati a questo risultato? Anzitutto, dalla qualità dell’aria, decisamente buona, in base ai tre indicatori forniti dalle centraline presenti in città: Biossido di Azoto NO2 (5ª posizione tra le piccole città), PM10 (prima posizione), e Ozono (prima a pari merito).

Altro indicatore preso in considerazione ai fini della classifica generale è il consumo idrico. Con 166,3 litri di acqua potabile al giorno per uso domestico siamo in 33ª posizione: al di sotto di Firenze (prima con 134 litri), ma molto meglio di Milano (227 litri). Note dolenti: non è stata prodotta alcuna scheda sulla dispersione della rete o sulla capacità di depurazione.

Dall’acqua ai rifiuti. I nuoresi sono abbastanza virtuosi, cioè ne producono meno di altri cittadini: se i romani si attestano su 659 chili l’anno pro capite, a Nuoro il dato è 422, e colloca la città terza nella classifica delle “piccole”. La raccolta differenziata è al 55,3%, anni luce da Pordenone, prima con il 79, ma molto meglio di Enna, ultima con l’1,1%. Male invece i consumi elettrici: i nuoresi sono un po’ spreconi con 1216 kilowatt all’anno per abitante (33ª posizione tra le piccole città). A Campobasso, la più virtuosa quanto a energia consumtata, il dato è 918. Legambiente segnala infine come “non pervenuto” il dato sulle energie rinnovabili. (p.me.)

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