La Nuova Sardegna

Nuoro

Basso tasso di mortalità a Macomer

di Tito Giuseppe Tola
Basso tasso di mortalità a Macomer

L’Unione dei Comuni presenta i dati dei rilievi nel territorio dell’Asl 3: le valutazioni e le polemiche per l’inceneritore

28 ottobre 2014
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MACOMER. I dati di tredici anni di analisi condotte dal Centro epidemiologico aziendale della Asl n. 3 sulle principali cause di morte nel territorio della Asl di Nuoro, con particolare riferimento all’area di Macomer e del Marghine, sono stati presentati ieri nel corso di una conferenza stampa tenuta dai sindaci dell’Unione dei Comuni. Dalla comparazione dei dati relativi ai diversi territori emerge che nell’arco di tempo considerato suddiviso per periodi (2000-2009 e 2011-2013), il dato di Macomer sulla mortalità generale è più basso rispetto a quello dei territori di Nuoro e Ottana e dell’insieme del dato riguardante la Asl n. 3. Il più recente, quello del biennio 2011-2013 e di 88,11 su diecimila. I dati erano stati in parte diffusi nel corso dell’ultima riunione di consiglio comunale in occasione del dibattito sull’inceneritore di Tossilo suscitando polemiche sulle quali il sindaco di Macomer, Antonio Succu, si è soffermato nel corso della conferenza stampa. «Su temi così delicati – ha detto – è normale e utile un dibattito civile. È inconcepibile l’attacco incivile, becero e violento proveniente da chi, pur sostenendo una posizione legittima, si abbandona ad attacchi personali con toni e termini offensivi protetto dall’anonimato dei siti internet, che chiamerò a rispondere in sede giudiziaria dei contenuti lesivi della mia dignità». Le questioni legate all’inceneritore sono state oggetto della conferenza stampa di ieri durante la quale, oltre ai dati sulla valutazione dello stato di salute della popolazione residente nei comuni dei bacini delle zone industriali di Ottana e Macomer e nelle zone di Nuoro, Siniscola e Sorgono si è parlato anche di emissioni. «Sono dati che parlano chiaro – ha detto il presidente dell’Unione dei Comuni, Tore Ghisu, – è un’analisi dettagliata che dà oggettività alla situazione e fotografa una realtà. Sono dati certi e certificati. Allo stato delle cose l’inceneritore è indispensabile. Non dimentichiamo che la Sardegna produce circa un milione di tonnellate di rifiuti l’anno. Anche arrivando al 70 per cento di raccolta differenziata, rimarrebbero 300 mila tonnellate di rifiuti che, in attesa che arrivi in Sardegna una soluzione per trattarli diversamente, vanno comunque smaltiti. Dal punto di vista ambientale e della sicurezza gli inceneritori sono gli impianti più controllati». Dopo aver parlato dei dati della Asl, il sindaco Succu ha detto che, appena saranno pronti e disponibili, i Comuni pretenderanno anche i dati del registro dei tumori. «I dati sulle cause di morte, compresi quelle legate ai tumori – ha detto –, sono nella media regionale. Non dimentichiamo che i sindaci sono i primi responsabili della salute delle popolazioni e che hanno la responsabilità di intervenire su tutto ciò che può comprometterla». L’assessore all’Ambiente di Macomer, Marco Gordini, ha illustrato i dati delle analisi ambientali spiegando che l’inceneritore di Tossilo emette 0,003 ng (un milionesimo di grammo) di diossine. Il limite di legge è di 0,2 ng. Il nuovo inceneritore ne emetterà 0,0008. Per quanto riguarda le polveri sottili, ha spiegato che il parco macchine di Macomer (auto, camion, pullman, moto registrate a Macomer, senza contare i mezzi di passaggio) ne produce 3500 tonnellate all’anno, contro le 78 t dell’inceneritore. Franco Cappai, dipendente della Tossilo e sindacalista Uil, ha puntato il dito contro chi fa «terrorismo ambientale» e chi chiama inquinatori i lavoratori dell’impianto. «Lavoriamo tutti i giorni – ha detto – perché non rimanga nelle strade e venga bruciato a cielo aperto, come avveniva a Napoli, tutto ciò che la gente produce e getta via».

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