La Nuova Sardegna

Nuoro

“Pecore nere” nella piana di Ottana, chiuse le indagini sulla nube di carbone

di Kety Sanna e Federico Sedda
“Pecore nere” nella piana di Ottana, chiuse le indagini sulla nube di carbone

Inquinamento, il provvedimento è stato notificato al titolare di Ottana Energia Paolo Clivati

25 ottobre 2014
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OTTANA. Si è chiusa dopo un anno e mezzo l'inchiesta sulle “pecore nere” nella piana di Ottana. Ieri la procura della Repubblica di Nuoro ha notificato il provvedimento ai due indagati, Paolo Clivati, proprietario di Ottana Energia che, nell’attuale regime di essenzialità, fornisce corrente a Terna e Mario Tatti, caporeparto degli impianti all’epoca dei fatti. Per entrambi l'accusa è di “sforamento del limite delle emissioni”.

La notte del 14 aprile del 2013 a seguito di un'esplosione nella centrale si verificò una fuoriuscita di nube di carbone che si depositò nelle campagne di Noragugume, in un'area vasta di circa 200 ettari, coprendo di fuliggine nera e oleosa sia gli animali che la vegetazione. Secondo le perizie svolte dalla procura barbaricina alla base dell'incidente ci sarebbe stata la mancata manutenzione e controllo di una parte dei macchinari della centrale e quei residui ritrovati all'indomani dell'esplosione non erano altro che residui di carbone liquido (Cwf), che la centrale stava sperimentando nella caldaia. Allora, Paolo Clivati escluse qualsiasi legame tra le pecore nere e la fabbrica.

«Il fenomeno della valvola di sicurezza – disse – non può essere collegato alla ricaduta di sostanze su un territorio. Non solo – aggiunse – se la caldaia fosse esplosa l’onda d’urto derivante l’avrebbe mandata in blocco e fuori servizio, mentre invece l’impianto ha continuato a produrre per tutta la notte». La causa del manto nero poteva essere ricercata, secondo Clivati, nella pratica dei pastori di bruciare le sterpaglie. Ora i legali del proprietario di Ottana Energia, gli avvocati Basilio Brodu e Marcello Mereu, avranno un mese di tempo per presentare le controdeduzioni.Sarà quindi il giudice a decidere l'eventuale rinvio a giudizio oppure proscioglimento.

Chiusa almeno per ora l’inchiesta sulla nube nera che avvolse le campagne tra Noragugume e Ottana, resta ancora in piedi l’indagine (sempre svolta dalla procura della repubblica nuorese) l’indagine sulla moria di pesci che si verificò, qualche mese fa, a luglio, sulle sponde del fiume Tirso in agro di Sedilo. Secondo i primi accertamenti effettuati dal Corpo forestale la sostanza presente nell’acqua era urea, una sostanza usata per il raffreddamento degli impianti della centrale.

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