La Nuova Sardegna

Nuoro

Ottana Polimeri, continua la protesta dei lavoratori

di Federico Sedda

Ieri sit-in davanti allo stabilimento per tenere alta l’attenzione sulla vertenza Dal mese prossimo cassa integrazione straordinaria per ottantotto lavoratori

23 ottobre 2014
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OTTANA. Improvviso sit-in, ieri mattina, dei lavoratori di Ottana Polimeri davanti all’ingresso dello stabilimento chimico. Il presidio, durato dalle 8 alle 10, è stato pacifico e dimostrativo. Nessun blocco dei cancelli, ma solo un’azione decisa all’ultimo momento per tenere alta la guardia sulla vertenza che coinvolge ottantotto lavoratori della fabbrica del gruppo Clivati-Indorama che, dai primi di novembre, saranno collocati in cassa integrazione straordinaria. Il provvedimento, annunciato dall’azienda, preoccupa i lavoratori e i sindacati perché, in mancanza di un piano industriale, potrebbe rappresentare il primo passo verso decisioni ancora più drastiche.

«La cassa integrazione – dice la segretaria della Femca-Cisl, Katy Contini – non deve essere la soluzione del problema, ma la transizione verso una nuova strategia produttiva che consolidi l’occupazione e il lavoro». Dello stesso parere il leader della Filctem-Cgil, Sergio Zara, che chiama in causa la Regione e il governo. «La vertenza Ottana – dice il sindacalista – deve essere portata al più presto al tavolo regionale e nazionale, coinvolgendo la proprietà e le istituzioni». I due sindacalisti, presenti ieri mattina davanti ai cancelli della fabbrica con un folto gruppo di lavoratori, hanno annunciato che oggi a Nuoro si terrà un incontro tra una delegazione sindacale e della Rsu e il prefetto Giovanni Meloni per illustrare i termini della vertenza e chiedere il suo intervento presso il governo. Intanto, la mobilitazione dovrebbe continuare anche nei prossimi giorni con altre manifestazioni che avranno come punto di riferimento sempre i cancelli della fabbrica. Il tutto per mantenere alta l’attenzione su Ottana Polimeri, la cui crisi, annunciata da due anni con la chiusura dell’impianto Pact e provvedimenti ciclici di cassa integrazione ordinaria, riporta l’industria di Ottana ai primi anni del Duemila, quando la grande crisi di Montefibre e l’abbandono dell’Eni provocarono la perdita di centinaia di posti di lavoro. Ora la storia potrebbe ripetersi. Un fantasma, quello della chiusura, che Paolo Clivati, partner in Ottana Polimeri della tailandese Indorama, ha cercato di esorcizzare nel corso dell’incontro che si è tenuto il 17 ottobre scorso a Macomer tra sindacati, azienda e l’assessore regionale all’Industria, Maria Grazia Piras. «Non ci sarà alcun disimpegno dell’azienda – ha assicurato Clivati – L’obiettivo è il prolungamento degli ammortizzatori sociali con la richiesta di cassa integrazione straordinaria per riconversione». In questo caso la cig dovrebbe durare due anni.

Il progetto di riconversione prevede l’accordo con un’azienda olandese per la produzione di prodotti biosostenibili derivati dal biopolimero. L’accordo, però, non è stato ancora definito. Ora si guarda all’incontro che l’assessore regionale Maria Grazia Piras ha promesso di convocare a Cagliari entro la fine del mese. In quella sede verrà messo a punto il ruolo della Regione per il rilancio del sito industriale del centro Sardegna. Il cui futuro è legato non solo a quello di Ottana Polimeri, ma anche a quello della consorella Ottana Energia. Per questa vertenza si attende la convocazione dei soggetti interessati da parte del ministero della Sviluppo economico per la definizione del cosiddetto regime di essenzialità. Linfa vitale per Ottana Energia che, con il perdurare della crisi di Ottana Polimeri, sarebbe così essenziale solo a se stessa.

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