La Nuova Sardegna

Nuoro

Il Pd nazionale bacchetta la segreteria

Il Pd nazionale bacchetta la segreteria

La Commissione di garanzia di Roma ha annullato il congresso di Macomer e rinviato a data da destinarsi quello di Nuoro

23 ottobre 2014
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NUORO. «...esaminati i ricorsi pervenuti in merito ai congressi dei circoli del Partito democratico di Macomer e Nuoro... la Commissione nazionale di garanza e la Commissione nazionale per i congressi regionali deliberano di accogliere i ricorsi...». La delibera firmata da Franco Marini e Lorenzo Guerini è arrivata a Nuoro nel pomeriggio e ha immediatamente scatenato reazioni a catena. Da una parte e dall’altra delle due fazioni che da settimane si stanno confrontando duramente.

«Devo vedere bene la questione – ha spiegato il segretario provinciale uscente, Giuseppe Pirisi appena appresa la notizia arrivata e di poco successiva a un suo comunicato nel quale, rifacendosi a una nota del gruppo nazionale dei Giovani democratici, annunciava che in nessun circolo della provincia erano state commesse irregolarità –. Ma sia chiaro che tranne Macomer gli altri dati acquisiti finora sono stati ritenuti validi. E ci danno ragione. Per quanto riguarda i giovani democratici di Macomer e della provincia ribadisco che non è mai pervenuta alla segreteria l’anagrafe degli iscritti e quindi abbiamo operato in rispetto del regolamento congressuale. Il resto sono solo falsità».

«A Nuoro c’è sempre stato un diniego per l’anagrafe dei giovani – ha spiegato il segretario regionale del Giovani democratic, Mauro Usai -. I nostri elenchi risultato ovunque nel Pd, tranne che a Nuoro: strano. Sono comunque orgoglioso dei ragazzi di Macomer che hanno avuto il coraggio di sollevare il caso e denunciare l’ingiustizia che ora è stata sanata dalla Commissione nazionale. Certo è – ha concluso Usai – che si sarebbe potuta evitare una figuraccia per il Partito».

«Siamo molto soddisfatti dell'esito dei nostri ricorsi – hanno spiegato i tre ex candidati alla segreteria provinciale, Francesco Manca, Nino Cogoni e Michele Corda –. A dimostrazione che le nostre preoccupazioni erano largamente fondate. Siamo fiduciosi perché il Partito democratico si è dimostrato capace di far rispettare le proprie regole e i massimi organi nazionali ci hanno dato ragione. Ma sia chiaro – hanno insistito i tre – che la battaglia per il rispetto delle regole congressuali non finisce qui. Ci sono ancora tutti gli altri ricorsi che dovranno essere esaminati dalla Commissione regionale di garanzia. Ribadiamo la nostra volontà di costruire un partito aperto e che si occupi dei problemi quotidiani, ma che sappia contemporaneamente garantire a tutti regole certe per il massimo coinvolgimento dei cittadini».

Il segretario provinciale Pirisi ha invece preferito prendere tempo, prima di rilasciare dichiarazioni sulla pesante bacchettata del Partito nazionale sul comportamento della segreteria in questa fase congressuale. Alcuni passaggi della delibera nazionale sono macigni pesantissimi, difficili da spostare. Come quelli relativi a quel che dovrà essere fatto nell’immediato futuro: «...consentire a ogni cittadino di potersi iscrivere al circolo del Partito democratico e votare per gli organi dirigenziali e congressuali fino al termine delle operazioni di voto. Consentire agli iscritti dei Giovani democratici che hanno compiuto 16 anni di potere godere di tutti i diritti e doveri degli altri iscritti al Pd, versando per la tessera il contributo di 5 euro. E infine delegare alle competenti Commissioni congressuali provinciali il compito di fissare le date dei congressi di Nuoro e Macomer».

Ma oltre a questo, contro la segreteria provinciale e l’apparato congressuale, sconfessato dalla Commissione nazionale, si era scagliato nei giorni scorsi anche Franco Scanu, ex sindaco Pd del Comune di Sindia, che aveva inviato una dettagliata segnalazione al Partito democratico nazionale su quel che gli era accaduto quando si era presentato per votare a Macomer. «Il garante del congresso e il segretario Pirisi mi hanno detto che non risultavo nell’elenco degli iscritti. Ho insistito e chiesto spiegazioni – ha sottolineato Franco Scanu - dal momento che era stato proprio il segretario provinciale a iscrivermi e consegnarmi la tessera. La sua risposta: “C’è stato un disguido, magari la tua tessera è rimasta in qualche cassetto e non è mai stata registrata. Comunque non preoccuparti, i 15 euro versati serviranno per la nuova tessera”. Ma io ho insistito e allora sono stato accusato che il mio era un argomentare pretestuoso. Non aggiungo altro – ha concluso l’ex sindaco di Sindia –, ma questo non è il Partito democratico che vorrei». (plp)

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