La Nuova Sardegna

Nuoro

Migliaia di visitatori all’assalto di Orgosolo

di Tiziana Simula
Migliaia di visitatori all’assalto di Orgosolo

Grande successo per “Gustos e nuscos” nel paese famoso per i murales tra ospitalità, sapori e saperi del passato

20 ottobre 2014
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INVIATA A ORGOSOLO. Nel cuore della Barbagia, tra viottoli in pietra e variopinti murales, l’appuntamento con Gustos e nuscos è un tripudio di colori, profumi, sapori e antiche conoscenze. Un intreccio tra arte e gastronomia, tra prodotti tipici e vecchi mestieri, dove i suoni della tradizione col trionfo dell’armonica a bocca, e l’originale lavorazione della seta, catturano la curiosità del visitatore. In un fine settimana baciato dal sole, la tappa a Orgosolo di “Autunno in Barbagia” è stato un boom di visitatori, una delle edizioni più riuscite della kermesse nata proprio con l’obiettivo di promuovere le zone interne. Migliaia di persone arrivate da tutta l’isola e non solo, hanno raggiunto il paese ai piedi del Supramonte, un viavai di auto e pullman ha scandito la due giorni di festa ed esposizione delle eccellenze del territorio lanciata dalla Camera di commercio. «Era da tempo che non vedevamo tanta gente, abbiamo visto arrivare almeno una trentina di pullman, per non parlare della fila delle auto», commenta soddisfatto un gruppo di organizzatori. A lavorare di buona lena dalle prime luci del mattino, le varie leve: i nati dal ’65 al ’95. Ma a mettersi in moto da mesi per organizzare “Gustos e nuscos” è stato tutto il paese: artigiani, artisti e volontari delle varie associazioni locali, guidate dall’amministrazione comunale.

L’ospitalità avvolge il visitatore già all’ingresso del paese: un bicchiere di vino e un dolce dà il benvenuto ai forestieri. Poi, man mano che si cammina verso il centro, ecco le cortes, poco meno di una quarantina. Bellissimi cortili e caratteristici vicoli, dove Orgosolo presenta il meglio delle sue produzioni, declinando saperi, sapori e tipicità. Angoli di sardità che rivivono tra il brulicare di migliaia di occhi incuriositi. Il profumo del porcetto arrosto si diffonde nell’aria solleticando il palato: ben 200, i maialetti arrostiti in piazza don Muntoni. Quattro i vitelli arrostiti invece in piazza Caduti in guerra. Centinaia di persone fanno la fila davanti ai punti di ristoro per gustare le specialità locali: accanto alla carne, il “pane lentu hin purpuza”, il “pane vrattàu”, il “raviolone”, le “savadas”. E ancora, formaggi, vini, dolci.

Un viaggio nei sapori di Orgosolo. Ma anche nelle conoscenze e nella tradizione, con il suo artigianato e la sua arte antica. Come la lavorazione della seta, per mano di Maria Giovanna Corda. Che il baco da seta lo alleva proprio in paese e dalla seta che produce confeziona col telaio “Su lionzu” il tipico copricapo del costume femminile di Orgosolo. Altra protagonista delle Cortes Apertas è stata l’armonica a bocca. Un inno a questo strumento antico al quale, ieri, è stato dedicato il decimo Festival regionale, per iniziativa dell’associazione culturale Murales.

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