La Nuova Sardegna

Nuoro

Pd, annullato il congresso provinciale

 Pd, annullato il congresso provinciale

L’assemblea di oggi è stata rinviata a data da destinarsi dalla Commissione nazionale di garanzia che ha accolto i ricorsi

19 ottobre 2014
3 MINUTI DI LETTURA





NUORO. Partito democratico sempre più nella bufera. Mentre gli stracci imbevuti di veleno volano da una parte e dall’altra delle due fazioni in armi, in mezzo a prendere colpi è rimasto un partito sempre più diviso, sempre più lacerato dalle polemiche e, almeno in questa fase, sempre più lontano dalla realtà quotidiana fatta di crisi, disagio, disperazione. La politica, solo per il momento si spera, è stata accantonata, messa all’angolo da contrasti personali e giochi di potere che poco interessano al cittadino comune, a quello che ogni giorno deve combattere per mettere insieme il pranzo con la cena.

A scrivere la parola fine su una serie horror, che si trascinava ormai da troppo tempo e stava ormai perdendo per strada gli appassionati, è stata la Commissione nazionale di garanzia che ha deciso di annullare il congresso provinciale fissato per oggi. Una decisione arrivata nella segreteria del Partito democratico di Nuoro venerdì sera alle 22.16.

Le reazioni non si sono fatte attendere. I primi a scendere in campo sono stati i tre candidati alla segreteria che venerdì avevano già preso la decisione di ritirarsi dalla competizione. «Soddisfatti non è la parola giusta, visto che in tutta questa vicenda il Partito democratico, o meglio una parte ben definita e ormai stantia e superata dai tempi, sta facendo una pessima figura – hanno spiegato Francesco Manca, Nino Cogoni e Michele Corda in un incontro improvvisato nella saletta dell’Euro hotel –. Diciamo che la Commissione nazionale ha riconosciuto la fondatezza delle nostre lamentele e accolto i nostri ricorsi. Ora aspetteremo serenamente il corso degli eventi, ma siamo sicuramente più sereni. Le irregolarità che avevamo segnalato non erano quindi frutto di nostre elucubrazioni, ma fondate su elementi concreti».

«Con grande senso di responsabilità accettiamo la decisione arrivata da Roma – ha replicato il segretario Giuseppe Pirisi, che ha convocato un incontro subito dopo nella sede del partito, affiancato dai componenti della Commissione provinciale, Tonino Loi, Tore Fenu, Mario Biancu e Giovanni Mura e rafforzato dalla presenza in sala del sottosegretario Francesca Barracciu, del senatore Giuseppe Luigi Cucca e dell’ex consigliere regionale Vincenzo Floris –. Noi abbiamo a cuore le sorti del Partito democratico, altri invece hanno agito con poca serietà e malafede e si sono lasciati travolgere da un’incontinenza ricorrista che non può certo far bene al Pd. Pensiamo che tutta questa rabbia sia scaturita dai risultati dei congressi fatti finora che vedono il nostro candidato Antonio Arghittu molto avanti con oltre 50 delegati, a fronte dei 14 di Manca e dei 5 o 6 di Cogoni e Corda. Sabato si sono conclusi i congressi in provincia e ora resta solo quello di Nuoro che, ne sono più che certo – ha concluso Pirisi – sarà celebrato in settimana».

«Prima di lanciare accuse bene avrebbero fatto a guardarsi dentro – hanno replicato Manca, Cogoni e Corda -. I congressi fatti finora dovrebbero essere tutti annullati per irregolarità palesi che abbiamo messo in evidenza più volte. Ma prima di parlare di delegati dovrebbero parlare di votanti, che in alcuni centri sono stati anche meno dei delegati. Noi vogliamo un partito nuovo, con giovani disponibili a impegnarsi e motivati. Quei giovani che il segretario e i garanti non hanno fatto votare. Così come la segreteria provinciale ci ha negato la sede per la nostra conferenza stampa, che abbiamo dovuto improvvisare all’Euro hotel. Questa sarebbe una segreteria democratica? Lasciamo perdere. Tra irregolarità e giochetti è stato veramente toccato il fondo. L’unica vera soddisfazione – hanno concluso i tre candidati, non si sa se sono ancora ex o se dopo questo intervento romani si ripresenteranno – è stata la decisione di annullare il congresso. Il Partito democratico garantisce le garanzie e questo ci restituisce fiducia per un futuro migliore».

Quindi, oggi niente congresso e niente voto. Sottobanco, le due fazioni in lotta hanno cominciato a fare i conti economici di questa battaglia. Che sarà pagata dagli iscritti al Pd. (plp)

In Primo Piano

VIDEO

Il sindaco di Sassari Nanni Campus: «23 anni fa ho sbagliato clamorosamente. Il 25 aprile è la festa di tutti, della pace e della libertà»

L’intervista

L’antifascismo delle donne, la docente di Storia Valeria Deplano: «In 70mila contro l’oppressione»

di Massimo Sechi
Le nostre iniziative