La Nuova Sardegna

Nuoro

Giudice di pace, l’ufficio di Siniscola è ancora a rischio

di Salvatore MartinI
Giudice di pace, l’ufficio di Siniscola è ancora a rischio

Per Daniela Forma (Pd) la Provincia deve farsi carico dell’ente «Nel Nuorese chiuse troppe sedi. Difendiamo quelle rimaste»

19 ottobre 2014
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SINISCOLA. Il futuro dell’ufficio del giudice di pace rimane ancora incerto, e resta da capire se il territorio, nonostante la poderosa mobilitazione degli enti istituzionali, riuscirà a conservare il presidio, di grande importanza per i cittadini. I Comuni del mandamento che fa capo a Siniscola sono categorici: l’ufficio deve essere salvaguardato a tutti i costi. Solo che tra tagli e grovigli burocratici il cammino è decisamente impervio. Domani il consigliere provinciale (e regionale) del Pd, Daniela Forma, presenterà una apposita interpellanza al presidente della Provincia di Nuoro, Costantino Tidu, chiedendo che l’ente si faccia da garante per il mantenimento degli uffici del giudice di pace di Siniscola e Macomer. I tempi stringono. La comunicazione ai rispettivi tribunali del personale da impiegare negli uffici è ormai agli sgoccioli. La riorganizzazione avviata dallo Stato ha investito fortemente il Nuorese, che ha sofferto la chiusura dei giudici di pace di numerosi centri. Gli unici due punti non circondariali che risultano ancora operativi sono, appunto, Siniscola e Macomer. Ma ancora per quanto? Il decreto legislativo 156/2012 prevede che gli enti locali interessati possano richiedere il mantenimento degli uffici facendosi carico delle spese di funzionamento, di erogazione del servizio e del fabbisogno di personale. In Baronia, così, il Comune di Siniscola, i centri limitrofi e l’Unione dei Comuni Montalbo hanno manifestato l’esigenza di mantenere in vita l’ufficio del giudice di pace suddividendo le spese in base al numero dei residenti, lasciando la sede fissa a Siniscola. È però sul personale che la procedura traballa. Per legge deve trattarsi di impiegati che fanno parte degli enti aderenti. Funzionari comunali, insomma. Solo che nessuno è disponibile ad un trasferimento. Da qui l’impasse, sfociata nell’interpellanza che verrà depositata domani dal consigliere Daniela Forma. «Il Comune di Siniscola – si legge nel documento – ha richiesto alla Provincia di Nuoro il distacco di due dipendenti di categoria C presso il giudice di pace di Siniscola. Il nostro ente ha accolto la richiesta di assegnazione in distacco per un anno di due dipendenti, e ha indetto una apposita selezione. Il comune di Macomer e l'unione dei comuni del Marghine, trovandosi nelle medesime difficoltà, hanno inoltrato un quesito al Ministero della Giustizia perché chiarisse se l'impiego di personale proprio costituisse una deroga alle disposizioni di contenimento della spesa e se i relativi costi fossero o meno rilevanti ai fini del patto di stabilità. Solo che – conclude Forma – non è arrivata risposta». Intanto il tempo passa, e sul futuro del giudice di pace di Siniscola e Macomer le incognite restano ancora tante.

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