La Nuova Sardegna

Nuoro

Vendemmia, un’ottima annata

di Giovanni Melis
Vendemmia, un’ottima annata

Scarsa la raccolta ma di grande qualità. I viticoltori del Mandrolisai sfidano la crisi col buon vino

16 ottobre 2014
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SORGONO. Una vendemmia scarsa ma di grande qualità. Questo si attendono i produttori del comparto vitivinicolo del comprensorio Barbagia-Mandrolisai che hanno iniziato le operazioni di vendemmia. La raccolta delle uve è iniziata in ritardo rispetto al solito, colpa di una stagione anomala. Il caldo e l'umido hanno portato a maturazione tardiva i frutti. Che comunque si presentano di buona consistenza. Le prime pigiature hanno dato mosti con alti tassi di zuccherina. I controlli sono eseguiti dal Sut di Laore, con sede a Sorgono, diretto da Giampiero Zanda, il quale prevede una annata interessante. «Dai primi rilievi – spiega Zanda – abbiamo rilevato una quantità inferiore di uve rispetto allo scorso anno, ma certamente di migliore qualità. I viticoltori sono stati molto attenti, eseguendo le cure colturali nei periodi giusti. Si spera che il maltempo di prossimo arrivo non incida sulle produzioni, che dovrebbero portare un ottimo vino». Una produzione priva di patologie è indice di qualità. Ora si attende la valutazione sulla gradazione alcolemica che sarà misurata nelle varie fasi della vinificazione. Un buon vino vuole dire un riscontro certo sul mercato, ove i vini del territorio sembrano aver fatto breccia da tempo. Una manna per la disastrata economia della zona, che comunque continua a credere nella viticoltura. La cantina di Sorgono raduna tantissimi produttori del territorio e conta di fare un buon lavoro. In passato la cooperativa ha avuto degli importantissimi successi che hanno lanciato vini come il rosso superiore, Ternura, Chent'Annos del 2007, il rosato Laonisa e il Mandrolisai doc. Tanto che il lavoro fatto da Tommaso Etzo e dall'enologo Paolo Porcu portò la cantina sorgonese alla ribalta mondiale. Tra i produttori che emergono, oltre i celebrati vini della cantina Fradiles di Atzara, ci sono quelli di Giuseppe Carboni, sbarcati in Brasile con una recente produzione, i vini Suele di Tonino Carboni. Oppure la cantina Fulghesu di Meana Sardo, che ha riscosso un incredibile successo durante Cortes Apertas. E sempre da Meana arriva il vino Noltza, autore di un exploit dal 2000 in poi. «I vini del territorio – ha spiegato il sindaco di Meana Angelino Nocco – sono un valore aggiunto. I produttori hanno capito che la ricerca della qualità è un pregio che ripaga, nonostante i tempi di crisi». Secondo Alessandro Corona, ex sindaco di Atzara e appassionato di viticoltura «la cultura del vino nel Mandrolisai è una risorsa rinnovabile. Lo hanno capito i piccoli produttori che sempre più adeguano alle novità tecnologiche i vecchi sistemi produttivi. Che comunque rappresentano il valore differenziale, assieme alla tipologia degli uvaggi, unici in Sardegna. L'esempio di Fradiles, recensito e premiato dalla rivista Gambero Rosso, insegna che buone attività produttive e di marketing portano ottimi risultati».

Per i dati definitivi occorrerà attendere ancora qualche giorno. Il tempo per Laore di girare nei centri di Meana, Atzara, Ortueri e Sorgono, effettuare le statistiche e campionature. Poi si avrà una dimensione del successo o meno dell'annata. Ad Atzara attendono con ansia Cortes Apertas per la degustazione del novello, che sarà la misura chiara di cosa ha prodotto il frutto della fatica dei vignaioli del territorio. Ogni conto economico verrà però fatto a fine 2015, quando tra novello e imbottigliato per il lungo consumo si conosceranno i fatturati.

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