La Nuova Sardegna

Nuoro

Austis, diritto allo studio la protesta va avanti

Il comitato spontaneo dei genitori contro l’amministrazione comunale «Il servizio di trasporto è uno dei prerequisiti per garantire i diritti dei ragazzi»

14 ottobre 2014
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AUSTIS. Il comitato spontaneo dei genitori di Austis continua la battaglia per il diritto all'istruzione dei ragazzi. Con un lungo comunicato inviato al presidente e all'assessore ai Trasporti della Provincia di Nuoro, all'assessore regionale alla Pubblica istruzione, alla direzione dell'ufficio scolastico regionale, alla prefettura e al dirigente scolastico dell'istituto comprensivo di Atzara, appellandosi all'art. 34 della Costituzione sui principi generali della obbligatorietà e gratuità della istruzione inferiore, denunciano «i problemi che debbano affrontare i genitori di quei  12 bambini della scuola primaria di Austis – abbandonati  dall’amministrazione locale – al fine di consentire ai loro figli di frequentare la scuola dell’obbligo. A questo punto – si legge – si rende necessario esporre, in sintesi, l’antefatto che ha cagionato la risoluzione “unilaterale” del sindaco di Austis di tagliare fuori i 12 bambini della scuola primaria dal servizio  di trasporto pubblico, finanziato dalla Regione Sardegna per complessivi 25.300 euro e realizzato dal Comune per complessivi 5 bambini. Nel caso specifico – continua il comitato – la situazione che si andava delineando, per l’a.s.  2014/15, nel nostro Comune è la seguente:  17 alunni per  la scuola primaria (con un’unica pluriclasse dalla prima alla quinta) e 24  alunni per la scuola secondaria di primo grado (con una pluriclasse tra  prima e seconda).  Ma – si chiedono i genitori – se, nell’ambito dell'autonomia scolastica e considerato il criterio della territorialità (carta dei servizi scolastici - punto 4 del DpCm 7/6/95), è dato all'utente la possibilità di scegliere una scuola sita nel bacino d'utenza, non si capisce il perché dovremo essere penalizzati e  “puniti” per aver liberamente e consapevolmente effettuato la scelta di iscrivere i bambini in altri plessi dell’Istituto comprensivo laddove, magari, i nostri figli possono usufruire di un servizio di istruzione maggiormente qualificato e di percorsi formativi ad alto contenuto educativo».

«È chiaro quindi – aggiungono i genitori – che la garanzia del trasporto scolastico è uno dei prerequisiti essenziali per l'accesso al diritto allo studio, un diritto altrimenti non perfettamente esigibile. È altrettanto ovvio che il trasporto rappresenta un prerequisito ancora più importante in realtà geografiche isolate e fortemente penalizzate per spopolamento e depauperamento economico. Ci lascia alquanto perplessi che un sindaco così pervaso e convinto del valore assoluto dei principi enunciati nella Carta costituzionale possa adottare comportamenti e/o risoluzioni alquanto discutibili e assolutamente discrepanti  con quegli stessi principi da lei spesso richiamati, che, certamente, hanno ingenerano differenziazioni tra i cittadini austesi. Ci aiuterebbe, peraltro, non poco, sapere su quali basi si possa affermare che siffatta decisione sia stata adottata in ottemperanza e  nel rispetto dei vincoli della finanza pubblica stando attenti a non cagionare un danno erariale!». (k.s.)

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