La Nuova Sardegna

OTTANA. Pasquale Falchi, 54 anni, allevatore di Noragugume, è ritornato nel carcere di Massama. L’uomo è accusato del tentato omicidio del compaesano Francesco Carta, allevatore anche lui, 57 anni, avvenuto il 5 ottobre del 2009. A notificargli l’ordine per la carcerazione, emesso dalla procura generale presso la Corte d’appello di Cagliari, sono stati i carabinieri della stazione di Dualchi, comandata dal maresciallo Stefano Crispo. Nel 1983 sia Falchi sia Carta erano finiti sotto inchiesta per il sequestro del possidente di Cabras Giuseppe Antonio Manca. Carta venne condannato a venticinque anni mentre Falchi fu assolto.

Era l’ottobre del 2009, invece, quando Francesco Carta arrivò con il suo Fiorino nell’azienda in località Fust’e arbu, nella campagne tra Noragugume e Dualchi. Ad attenderlo dietro un muretto a secco, c’erano due killer che gli sparano contro una fucilata e due colpi di pistola. Un proiettile si conficcò nel collo dell’allevatore, procurandogli una lesione permanente. Riescì comunque a salvarsi, probabilmente fingendosi morto. Nonostante tutto Carta ha avuto la lucidità di riconoscere uno dei suoi due aggressori, Falchi per l’appunto. Carta rimane nascosto per diverse ore sotto il suo Fiorino, finchè non viene trovato e soccorso dal fratello Luciano, per poi essere ricoverato al San Francesco di Nuoro. Le indagini scattarono immediate, sotto la direzione dei carabinieri della compagnia di Ottana che hanno portato, in breve tempo, a raccogliere un quadro indiziario tale da assicurare inchiodare Pasquale Falchi. Condannato in primo grado a 13 anni di reclusione con l’accusa di tentato omicidio in concorso. Ha trascorso quattro anni in custodia cautelare in carcere, dal novembre 2009 al novembre 2013. Ieri mattina, invece, i carabinieri della stazione di Dualchi hanno interrotto la sua permanenza nel paesino del Marghine, riaccompagnandolo nella casa circondariale di Oristano per scontare i restanti nove anni.