La Nuova Sardegna

Nuoro

Pd, i veleni fanno saltare il congresso

Pd, i veleni fanno saltare il congresso

Il direttivo cittadino si riunirà oggi per decidere un’altra data: quello fissato per domani è stato annullato da Cagliari

09 ottobre 2014
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NUORO. Alla fine, è accaduto quello che nessuno si aspettava: il rinvio del congresso provinciale. I veleni che hanno devastato il Partito democratico in questa durissima fase precongressuale hanno costretto la Commissione regionale di garanza a prendere una decisione che non acuisse i contrasti e, allo stesso tempo, riportasse tutta l’ingarbugliata vicenda delle tessere all’interno di un percorso con regole precise. I rappresetanti dei due schieramenti hanno entrambi cantato vittoria, ma in questa vicenda, che si trascina da mesi con accuse e contraccuse sempre più pesanti, al momento c’è soltanto un perdente: il Partito democratico nuorese. È il rinvio del congresso provinciale fissato per domani è la conferma.

In tutta fretta, è stata convocata per stasera la segreteria cittadina per ridiscutere tutta la questione e fissare un’altra data, ma ormai la figuraccia è fatta. E proprio nel giorno in cui, venerdì, in città arriverà Renato Soru, il candidato alla segreteria regionale più accreditato per il successo finale.

A scrivere la parola fine sui contrasti tra le segreterie provinciale e cittadina uscenti è stata ieri mattina la Commissione regionale di garanzia che ha accolto il ricorso presentato da Antonio Arghittu sull’irritualità della convocazione del congresso provinciale per domani fatta dal segretario cittadino candidato alla segreteria, ma ha anche accolto il nuovo ricorso presentato da Francesco Manca sulle 158 tessere di iscritti entro dicembre 2013 ma presentate a Cagliari soltanto a maggio 2014. «La Commissione ha confermato che il mio precedente ricorso era stato respinto da chi non aveva alcun titolo per farlo, sarebbe a dire Salvatore Ladu, che è il presidente regionale del congresso – ha spiegato il segretario cittadino, sostenitore di Renato Soru e vicino al consigliere regionale Roberto Deriu –. La Commissione ha confermato che le tessere sono irregolari, ma siccome il Pd a livello nazionale vuole allargare la base è stato deciso di accoglierle, ma regolarizzandole. Come? I 158 iscritti dovranno venire in segreteria per confermare la loro adesione, soltanto così potranno essere ammessi al voto. Nel frattempo – ha insistito Francesco Manca - ho segnalato un’altra irregolarità, macroscopica: nella Commissione provinciale di garanzia ci sono 3 rappresentanti che non sono iscritti al Pd. O meglio, sono 3 di quei 158 che dovranno regolarizzare la loro posizione. Ma visto che la tendenza nazionale è quella di allargare la base e accogliere gli iscritti – ha aggiunto il candidato alla segreteria – saranno ammessi alle votazioni, dopo aver regolarizzato le loro posizioni, anche gli iscritti dei circoli Pd di Orune,, Orani e altri che erano stati tagliati fuori dalla segreteria provinciale. La verità – ha concluso Francesco Manca – è che le tessere presentate dalla segreteria provinciale sono irregolari. La Commissione regionale di garanzia ha riconosciuto la mia tesi e che quindi sono frutto di un imbroglio. Sanabile, è stato confermato, ma pur sempre un imbroglio. Le regole sono fondamentali se vogliamo che il Partito democratico sia moderno e aperto al mondo esterno. Queste manovrine non devono più appartenere a un partito che vuole cambiare, rinnovarsi, fare politica sulla strada, trasparente».

Stasera dalla riunione della segreteria cittadina dovrebbe venire fuori la data del congresso, ma nel frattempo i veleni all’interno del Pd continueranno a scorrere. Impetuosi. (plp)

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