La Nuova Sardegna

Nuoro

Educatori e catechisti parlano di Vangelo

di Claudia Carta
Educatori e catechisti parlano di Vangelo

Tortolì, oltre ottocento persone nella chiesa di San Giuseppe con il vescovo Antonello Mura

07 ottobre 2014
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Il volto bello della Chiesa. Quella che, sulle parole di Papa Francesco, deve aprire le porte e uscire nel mondo. Quella chiamata a fare esperienza di Cristo e del suo Vangelo e che deve annunciare la buona notizia, educando alla fede, al mistero, alla carità, al servizio. È il cuore della riflessione che ha caratterizzato la serata di domenica scorsa, a Tortolì, in una chiesa di San Giuseppe gremita e raccolta attorno al suo vescovo, Antonello Mura e all'intero presbiterio diocesano. Il mondo della catechesi: circa 800 tra educatori, animatori, operatori pastorali e docenti di religione dell’intera diocesi ogliastrina hanno preso parte al convegno: “Catechesi, liturgia e carità per annunciare il Vangelo della gioia”. Un testo su cui ragionare, quello proposto dalla Conferenza Episcopale Italiana, dal titolo “Incontriamo Gesù” e che reca in calce anche la firma di monsignor Mura. Un ascolto e un confronto tra pastore e catechisti sui punti fondamentali del cammino di catechesi che «lungi dall'essere mera conoscenza di fede acquisita con metodologia scolastica – ha sottolineato il vescovo – deve essere capace di compiere gesti significativi e di far fare esperienza di vita cristiana». Agile e snella la riflessione. Semplici e dirette le parole del prelato ogliastrino che giungono a una platea attenta e partecipe che medita, ma si interroga, bisognosa di suggerimenti, consigli e formazione. Monsignor Mura tutti ascolta. Annota e risponde. Spiritualità del catechista, essenzialità del messaggio evangelico, il pensare la liturgia, l’educazione alla carità e l’icona del buon Samaritano sono i punti che hanno qualificato circa due ore di confronto. Il centro nevralgico, però, resta uno solo: Cristo. «La catechesi – spiega il prelato di Bortigali – è un “sapere” Gesù, incontrarlo, conoscerlo, celebrarlo, viverlo e anche gustarne la bontà e l’amore. Un incontro che, essendo una relazione spirituale e profonda tra persone, richiede un’apertura, un “lasciarsi incontrare” da Lui. È la condizione per poter proporre ad altri lo stesso incontro». Un servizio complesso, ma indispensabile, quello dei catechisti e degli educatori a cui è affidata la vita dei piccoli e dei giovani: «Dovete essere capaci di far comprendere ai ragazzi che in qualunque situazione della loro vita, anche la più difficile e buia, Gesù c’entra sempre».

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