Miniere, artigianato e teatro: la sfida di Lula
Soddisfazione per la riuscita dell’evento ai piedi del Montalbo. Il sindaco: «Sempre più organizzati»
LULA. Cala il sipario su Cortes Apertas 2014. Si è registrato un alto numero di visitatori in paese e nel sito minerario di Sos Enattos-Parco Geominerario e nelle escursioni sul Montalbo. Venerdì sera, l’avvio è stato segnato da presenze turisti francesi e tedeschi. Il pienone sabato e ieri, crescente a partire dal primo pomeriggio. «Sono contento. Il giudizio è estremamente positivo, sia per quanto riguarda sas cortes e sia per l’immagine che è stata offerta del paese che produce, nell’agroalimentare e nell’artigianato». Lo ha sostenuto il sindaco Mario Calia nel ringraziare gli espositori che hanno collaborato per la riuscita della manifestazione. «La gente – ha incalzato Calia – ha apprezzato il modo di fare Cortes, nel segno della visibilità e promozionalità, non mercatino. È emersa l’essenza del paese, nel solco della tradizione, mostrando l’anima del nostro essere». Tutti i segmenti hanno attirato l’attenzione, come le mostre e le esposizioni a partire da quella sulla flora e fauna del Montalbo a cura dell’ente Foreste per seguire con la maschera su Bathileddu, l’antico laboratorio de su mastru erreri, le creazioni artistiche in vetro e gli intagli in legno e sughero, i ricami, il costume tradizionale lulese, nonchè i libri in limba e i mobili e gli oggetti antichi. Forte il richiamo alle “poste” agroalimentari: salsicce, pasta, liquori, vini e acquavite, miele e formaggi. Il Ceas ha fatto centro con la proposta Bio sono io, “giocando”, con le scolaresche e non solo, le risorse del territorio. Così come la Pro loco Sa rosa’e monte. Bene S’Arza Teatro e i laboratori-giochi di S’ufitziu de sa limba sarda. Piazza piena per lo spettacolo presentato da Francesco Spano (cori polifonici Voches e Ammentos-Galtellì, Prama’e Seda-Dorgali, Tenores San Gavino-Oniferi, Supramonte-Orgosolo e gruppo Sos Gambales-Irgoli) e per il film “Prussiera: storie di Lula e di miniere”, uno spaccato del paese alle falde del Montalbo. Miniere e Montalbo, due emergenze di richiamo.
«Le miniere – ha sottolineato il sindaco – che hanno retto per secoli la nostra economia, adesso hanno fini turistici e didattici di archeologia mineraria. Unicità e eccellenza, come il Montalbo con i numerosi endemismi e il muflone autoctono. Altrove è stato importato dalla Corsica».
Tutto secondo copione, come la serata di “Sardegna Canta” che ha chiuso in grande il tanto partecipato evento di San Francesco.