La Nuova Sardegna

Nuoro

Orani, la replica al sindaco: «Doveva dimettersi prima»

Orani, la replica al sindaco: «Doveva dimettersi prima»

Con un documento il gruppo di opposizione ribatte alle dichiarazioni di Pinna «La crisi esplosa a marzo avrebbe potuto portare a immediate elezioni»

04 ottobre 2014
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ORANI. I consiglieri di opposizione replicano alle dichiari del sindaco Franco Pinna a pochi giorni dalle sue dimissioni. «Prendiamo atto delle richieste di collaborazione inviate negli ultimi giorni tramite la stampa – scrivono in un comunicato – per questo motivo rispondiamo ma senza alimentare polemiche o creare ulteriori malumori all’interno della comunità, che subisce questa situazione di crisi politica con preoccupazione e disagio».

Poi iniziano: «L’ultima proposta di approvazione del bilancio in cambio delle dimissioni del sindaco, è stata rifiutata perché abbondantemente tardiva, considerato che il gruppo di opposizione aveva avanzato questa proposta nel mese di giugno all’atto della prima presentazione in consiglio del bilancio, ben lontano dall’ultimatum inviato dalla Regione, con la reale volontà di collaborare. Inoltre – aggiungono – emerge dal bilancio presentato, che l’amministrazione non è stata in grado di azzerare la Tasi, non ha eliminato l’addizionale Irpef, non ha ridotto l’Imu, non è riuscita ad attivare il servizio “asilo nido”, reputato essenziale dall’amministrazione stessa ed evocato come causa per l’inserimento dell’addizionale Irpef e anche la Tares è aumentata. Quindi anche dal punto di vista tecnico non c’erano i presupposti per approvare un bilancio non condiviso. Per chiarezza – sottolineano – rendiamo nota la proposta fatta a giugno dall’opposizione, che prevedeva l’approvazione del bilancio consuntivo 2013, e la collaborazione per la definizione del bilancio di previsione 2014 da lasciare in mano al commissario di nomina regionale, quindi con le dimissioni del sindaco. Questa proposta avrebbe permesso di velocizzare ampiamente i tempi amministrativi riducendo questa fase di stallo e soprattutto avrebbe messo in condizione il Commissario di amministrare su un bilancio congiunto, elaborato dai consiglieri di maggioranza e opposizione, quindi lasciando al commissario un semplice ruolo esecutivo e non decisionale».

Proposta che – a detta dei consiglieri di minoranza – è stata ripetutamente rifiutata dal sindaco, che mai prima d’ora aveva minimamente preso in considerazione l’ipotesi delle dimissioni, nonostante la situazione politica e i numeri in consiglio fossero chiari sin dal mese di marzo. Ormai le attuali dimissioni risultano solamente simboliche e insignificanti considerando che tra 15 giorni la rimozione sarebbe arrivata d’ufficio da parte della Regione, vista la diffida ricevuta nei giorni scorsi. Ribadiamo, inoltre – scrivono – , che il gruppo di opposizione mai e poi mai avrebbe auspicato l’arrivo del commissario. Infatti la crisi esplosa nei mesi di febbraio e marzo avrebbe potuto portare a immediate elezioni democratiche nella tornata elettorale di maggio, senza prolungare un agonia che ha portato ai risultati che ora tutti possiamo vedere. Le dimissioni sarebbero dovute essere immediate dopo la presentazione della mozione di sfiducia, nel mese di marzo, come richiesto dall’opposizione, dando la parola agli elettori come è normale e naturale in uno stato democratico. A quel punto, l’ex sindaco Pinna avrebbe avuto l’occasione di riproporre la sua candidatura lasciando l’onore e l’onere della scelta ai cittadini oranesi».

Il gruppo di opposizione esprime poi la delusione per la situazione che si è venuta a creare definendola «una sconfitta, politica e personale, per tutta l’amministrazione. Ma ricordiamo che in democrazia i numeri contano e senza maggioranza non è possibile amministrare».

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