La Nuova Sardegna

ORANI. «Vista l’impossibilità di andare avanti, rassegno le mie dimissioni». Questa la lapidaria dichiarazione del sindaco Franco Pinna, pochi minuti prima di iniziare la seduta del consiglio comunale fissata per ieri pomeriggio alle 18.30, davanti all’aula gremita di persone. Una decisione arrivata dopo un incontro preliminare con i capigruppo di maggioranza e opposizione, in un ultimo tentativo di ricucire lo strappo con i tre ex consiglieri di maggioranza, ormai passati all’opposizione formando il gruppo Democratici per Orani. «Durante l’incontro – ha spiegato Pinna con a fianco la sua giunta – ho proposto l’approvazione congiunta del bilancio di previsione con l’accordo, che, dopo, nella stessa seduta, avrei rassegnato le mie dimissioni, ma anche questa proposta è stata rifiutata. Pertanto, constatata l’impossibilità di continuare ho rassegnato le mie dimissioni. A questo punto, essendo stato approvato in giunta, sarà il commissario ad approvare definitivamente il bilancio». La decisione del primo cittadino arriva alla fine di una crisi che ormai si protraeva dal mese di marzo, quando tre dei componenti della maggioranza, unitamente ai consiglieri della minoranza, avevano presentato una mozione di sfiducia, che però era stata respinta in consiglio comunale. «Fin dall’inizio della crisi – proseguono Pinna e i consiglieri – tutto il gruppo di maggioranza con serenità e franchezza ha cercato in ogni modo di capirne le ragioni e di trovare una soluzione, cercando di ricucire lo strappo che si era creato. Purtroppo non c’è stata nessuna disponibilità da parte dei tre consiglieri e il capogruppo non ha mai neppure voluto incontrarmi». Una posizione irremovibile, a detta di Pinna, che non lasciava spazio alla trattativa. Le dimissioni avranno efficacia dopo venti giorni dalla presentazione e a quel punto sarà nominato il commissario prefettizio che guiderà il paese fino alle prossime elezioni. «Ringraziamo la comunità per il sostegno – concludono Pinna e la giunta – e le attestazioni di stima. Siamo consapevoli di aver operato solo nell’interesse di tutti con onestà e trasparenza».