La Nuova Sardegna

Nuoro

Guerra tra sindacati sui precari forestali

Guerra tra sindacati sui precari forestali

La Cisl di Nuoro replica alla Flai Cgil regionale: «Chi non è mai stato unitario non può chiamare gli altri all’unità»

30 settembre 2014
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NUORO. «Chi non è mai stato unitario non può chiamare gli altri all’unità». Non usano mezzi toni Michele Fele e Mario Gabbas, rispettivamente segretario generale della Cisl di Nuoro e il coordinatore Fai della stessa Cisl. I vertici sindacali del capoluogo barbaricino, infatti, rispediscono «al mittente le affermazione del segretario regionale della Flai Cgil (Raffaele Lecca, ndr), sul richiamo all’unita d’azione delle federazioni di categoria». Una polemica vera e propria, quella che si è scatenata tra la centralistica Cagliari e la periferica Nuoro, sulla questione dei precari dell’Ente foreste. Fele e Gabbas avevano alzato la voce per l’ennesima volta, davanti alla paura che la stabilizzazione di questi operai possa svanire ancora.

La Flai Cgil regionale aveva subito bacchettato i due nuoresi, accusandoli di «alcune fughe in avanti e fuori dal coro» mentre il sindacato confederale «ha, per fortuna una posizione fortemente unitaria». Dichiarazioni che arrivano nel pieno di una trattativa in corso negli uffici dell’assessore regionale dell’Ambiente Donatella Spanu. Che nel frattempo aveva anche risposto, attraverso i suoi funzionari, all’appello di Fele e Gabbas.

«L’intervento dell’assessore chiarisce tutto – dicono il segretario generale della Cisl di Nuoro e il coordinatore dalla Fai Cisl –, pertanto, come sindacato già soddisfatti del chiarimento, non riteniamo opportuno fare alcuna precisazione, se non sul fatto evidenziato dallo stesso assessorato che all’incontro del prossimo 2 ottobre devono partecipare le segreterie regionali».

«Il chiarimento è presto detto: la Cisl confederale di Nuoro assieme alla categoria Fai conosce bene le regole e non ha nessun interesse a partecipare a nessun incontro in quanto si ritiene rappresentata dal segretario regionale della Fai Cisl Francesco Piras» sottolineano e ribadiscono Fele e Gabbas. Che non perdono l’occasione, comunque, per ricordare («non per mettere le mani avanti») che «rispetto ad una preoccupazione emersa dall’interno del consiglio regionale, e dal consiglio di amministrazione dell’Ente foreste, si è ritenuto opportuno precisare che i soldi (6 milioni di euro per l’anno 2014), dovevano essere utilizzati per stabilizzare 500 precari. Poiché, in un certo momento per ragioni di tempo per l’anno in corso non era possibile utilizzare tali risorse si è pensato di utilizzare questa cifra in altri capitoli diversi dalla destinazione della Legge finanziaria». E chi ha orecchi per intendere, intenda. Il caso dei precari forestali, insomma, non può essere lasciato ai venti (politici) del momento. (l.p.)

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