La Nuova Sardegna

Nuoro

oliena rende omaggio all’artista

Novant’anni di colori, Sgarbi racconta la Cano

OLIENA. "90 anni di colori. Vittorio Sgarbi racconta Liliana Cano". Proseguono oggi le celebrazioni in onore dell'estro creativo e della lunga carriera dell'artista sassarese. Appuntamento, dunque,...

17 settembre 2014
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OLIENA. "90 anni di colori. Vittorio Sgarbi racconta Liliana Cano". Proseguono oggi le celebrazioni in onore dell'estro creativo e della lunga carriera dell'artista sassarese. Appuntamento, dunque, alle 20.30, nella suggestiva cornice dell'ex collegio dei Gesuiti. Relatore d'eccezione dei festeggiamenti il professor Vittorio Sgarbi, chiamato a tenere, con l'originalità e l'arguzia che lo contraddistingue, una conversazione d'arte sulla collezione "Rouge", realizzata a partire dal 1985 e fino al 2012 dalla pittrice, ormai olianese d'adozione. L’esposizione si caratterizza, anzitutto, per la varietà, la vitalità e la luminosità dei toni e dei tratti. Le figure vengono delineate attraverso la tipica incisività, propria della muralista, goriziana di nascita. Attraverso lineamenti ben definiti. Attraverso una ricerca che esprime efficacemente il contrasto dualistico della condizione umana. La personale identità viene interpretata, secondo una lettura condivisibile, come un dono gratuito, di origine divina. Frutto dell'amore di un padre e di una madre. L'identità, vissuta da ciascun individuo, determina, però, una naturale tensione interiore. Tensione, che può essere orientata verso l'altro, proprio come offerta di sé o, d'altro canto, può volgersi quale anelito di possesso e sopraffazione. Perlopiù, la decana degli artisti isolani sceglie, tuttavia, il primo significato, proprio perché la realizzazione di sé passa necessariamente lungo questo primo tracciato. Sono, poi, i colori a raccontare un creato e un ambiente circostante in perfetta armonia cromatica con la restante composizione. Anche se non manca un certo senso di incertezza e fragilità, che traspare dai nudi femminili. Nella dinamica della vita, al di lá di un più o meno duraturo appagamento, il tentativo di comprendere sé stessi lascia, infatti, nelle persone confusione, disorientamento e insicurezza. Insicurezza nei confronti della realtà e degli eventi, che rompe l'armonia interiore ed esteriore, creando relazioni conflittuali e contrapposizioni. Ad accomunare, senza dubbio, la produzione della Cano vi é, d'altra parte, una tendenza monocromatica, espressa mediante l'utilizzo della gamma dei primari, con qualche traccia di colori complemento. Una direzione percorsa sempre con maggior forza, negli ultimi anni, che segnala una marcata influenza di esperienze contemporanee di matrice francese. Le campiture monocolore rappresentano gli sfondi, sui quali l'artista inserisce le sue figure. Si inizia, quindi, dall'atmosfera, dalla sceneggiatura rivelando, in primo luogo, l'ossatura del dipinto. Sulla quale si trasferisce il segno, che incide e racconta un significato, un tema. Uno o più soggetti. Chiamando l'osservatore a divagare verso le direzioni interpretative più disparate e differenti.

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